Urge intervento del ministro perché regoli il voto online degli ordini professionali

Speciale Per Senza Bavaglio
Alessandra Fava e Tamara FerrarI
Milano, 16 marzo 2021

Le elezioni degli ordini professionali si allontano sempre di più. A causa della pandemia e delle chiusure in zone rosse, si rischia una vacatio di diversi e diversi mesi.

La giungla che si è creata dall’autunno a oggi con Ordini professionali che hanno scelto di votare solo in carta, altri di andare al voto misto e altri di posticipare la votazione sine die, non è più tollerabile.

A questo punto sarebbe opportuno che il Ministero della Giustizia redigesse un regolamento sul voto online negli Ordini professionali, che ricordiamo sono sottoposti alla vigilanza del Ministero medesimo. Un regolamento nazionale per il voto elettronico stabilirebbe anche a quali piattaforme ci si può rivolgere, scremando così tra eventuali improvvisati che si affacciano sul mercato. Le aziende in grado di fornire piattaforme per il voto online sicure e affidabili si contano sulle dita di una mano, non sarebbe difficile individuare a quali rivolgersi.

Scriviamo questo dopo che l’assemblea del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti ha votato un regolamento che prevede il ricorso al solo voto online in caso di pandemia o il voto misto (online e carta) dove potrebbe essere possibile. Tra traccheggi e mosse politiche alla fine il presidente dell’Ordine dei giornalisti in carica, Carlo Verna, a febbraio 2021 ha scelto di ottemperare alle scadenze imposte dal ministero e quindi convocare le elezioni solo in cartaceo per aprile. Stante la recrudescenza della terza ondata è già chiaro che ad aprile non sarà possibile andare alle urne in moltissime regioni e quindi le elezioni rischiano di essere rinviate (forse) all’autunno.

Ricordiamo che l’Ordine aveva iniziato un cammino virtuoso per arrivare all’appalto del voto elettronico con una piattaforma di voto online e questo iter avrebbe potuto concludersi con una gara  a giugno 2021. Ricordiamo per inciso che il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti non ha voluto ricorrere alla gara diretta adducendo il costo complessivo dell’operazione di circa 200 mila euro. Controcorrente e alcuni presidenti regionali, temendo un ribaltamento dei risultati col voto online, hanno messo paletti e bloccato il processo messo in atto per arrivare a un voto elettronico trasparente e partecipato.

Ora per somma ironia della sorte, sono gli stessi che se la prendono col presidente dell’Ordine Verna accusandolo di dirigismo. Bisogna dire chiaro e tondo che col voto elettronico, sempre sostenuto da Senza Bavaglio, forse avremmo già il nuovo presidente e un nuovo Consiglio o li avremmo in tempi rapidi. È proprio grazie ai pastrocchi di qualcuno se siamo in questo cul de sac.

Alessandra Fava
Tamara Ferrari
Consigliere dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti
www.senzabavaglio.info
@sbavaglio

Condividi questo articolo