Fondo Giornalisti, la strana nomina del direttore interessa anche il Senato

Corrispondenza
dai Consiglieri di Maggioranza del Fondo Giornalisti
17 dicembre 2020

Cosa succede al Fondo Pensione Complementare dei giornalisti italiani?

Se lo chiedono anche al Senato in aula. Perchè per eleggere un direttore generale sono stati determinanti i voti
1) del diretto interessato che è anche consigliere e che in un’intervista ha dichiarato di aver votato per sè stesso
2) del presidente che ha chiesto di far valere il suo voto doppio, come accade in caso di parità, anche se il voto era segreto.

Quindi il voto del giugno scorso è un insulto a:
1) codice civile
2) decreto 166/14 che regola i conflitti di interesse dei fondi pensione e che recepisce la legge quadro 252/2005
3) la appena citata legge che impone di fatto la concertazione tra parti datoriali e sindacali per ogni processo decisionale di un fondo pensione negoziale.

Ovviamente noi abbiamo fatto ricorso rispetto a questa ingiustizia che mira a trasformare il fondo pensione dei giornalisti nel giardino di casa degli editori e di chi sta loro intorno. Il che ha un peso quando, come sta accadendo in questo periodo, si devono rinnovare contratti cospicui con soggetti esterni. Con il rischio di far lievitare i costi del fondo pensione.

Per tutto ciò è stata annunciata e ora sollecitata – anche con un intervento il Senato – un’interrogazione parlamentare al Ministro Nunzia Catalfo da Sergio Puglia, presidente della Commissione Parlamentare controllo attività Enti Gestori forme obbligatorie previdenza assistenza sociale.

Corrado Chiominto, Simona Fossati, Marco Lo Conte, Tiziana Stella

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