Il “caos vaccino antinfluenzale” ha colpito anche il Poliambulatorio della Lombarda

Vaccino antinfluenzale colpisce il poliambulatorio della Lombarda

Massimo Alberizzi, Eugenio Gallavotti, Carlo Gariboldi, Nicoletta Morabito, Marinella Rossi, Tilde Zilio
Milano, 19 novembre 2020

È vero che il sindacato regionale dei giornalisti, titolare del Poliambulatorio milanese di viale Monte Santo 7, ha rinunciato ad avere 400 dosi del vaccino antinfluenzale? E perché? Sono domande che, durante l’ultimo consiglio direttivo, sono state poste al presidente dell’Alg, Paolo Perucchini.

La richiesta di chiarimento su questo fronte sanitario, in un momento così drammatico e delicato, nasce da alcuni dati di fatto:

1) Nel Poliambulatorio Alg giace una lista di 800 giornalisti (o familiari) in attesa della somministrazione.

2) L’Alg, così come ha anche raccontato il presidente e come risulta, si è mossa per tempo alla ricerca delle preparazioni da inoculare, spingendosi perfino in Germania e Svizzera, ma senza successo.

3) A fine settembre ha stretto un accordo con l’Istituto Auxologico italiano per l’acquisto di 400 dosi, a 43 euro l’una, da consegnare in ottobre, novembre e dicembre al Poliambulatorio.

4) Ai primi di ottobre questo accordo viene annullato, a quanto ci viene detto, per motivi economici.

5) A metà ottobre decine e decine degli 800 pazienti in paziente attesa della puntura cominciano a ricevere un sms del seguente tenore: “Lei è inserito nella lista dei pazienti prenotati per il vaccino antinfluenzale. Quest’anno ci sono estreme difficoltà di approvvigionamento. Se il vaccino sarà disponibile vi chiameremo per la somministrazione. Per gli ultrasessantacinquenni si consiglia di rivolgersi al medico curante». Firmato: Poliambulatorio Alg.

6) In quel momento, però, la Alg avrebbe potuto già avere in dotazione almeno una parte delle 400 confezioni, o quantomeno – a causa del ritardo delle consegne su tutta la Regione – avrebbe potuto contare sugli arrivi a metà novembre e ai primi di dicembre. E avrebbe potuto, o meglio dovuto – vista la carenza acclarata della “materia prima” – tentare di ricucire con l’Auxologico.

Il presidente dell’Associazione Lombarda Giornalisti ha dato risposte che, alla prova dei fatti, risultano non convincenti: «L’accordo con l’Auxologico sarebbe stato troppo oneroso: ai 43 euro del vaccino, che invece ha un costo minimo di appena 8 euro, si sarebbero dovuti aggiungere il costo del medico e di una eventuale franchigia a carico dei colleghi. Abbiamo perciò lasciato perdere il contratto con l’Istituto Auxologico e ci siamo rivolti altrove. Abbiamo ricevuto anche un’altra offerta, pure rifiutata, che chiedeva 70 euro con medico. Ora stiamo aspettando di ricevere uno stock di 600 dosi».

In attesa che questo lotto di 600 vaccini arrivi non si sa da dove (Perucchini non ha indicato né la provenienza del lotto né l’altra azienda sanitaria che si era offerta a 70 euro), pare necessario precisare che:

1) I vaccini costano tra i 17 e i 19 euro l’uno, non 8 euro. La somministrazione avrebbe potuto effettuarla anche un’infermiera o, come negli anni scorsi, il direttore sanitario del Poliambulatorio, che nei mesi passati aveva preparato la lista d’attesa.

2) La Casagit, convenzionata con il Poliambulatorio, attualmente rimborsa a ogni socio il 50 per cento di quanto spende per sottoporsi alla vaccinazione.

3) La spesa per 400 vaccini a 43 euro sarebbe stata di 17.200 euro. Metà di questi euro avrebbe potuto pagarli la Casagit. Altri 4-8 mila euro sarebbero potuti arrivare dalla franchigia a carico dei pazienti. Perciò il costo complessivo per la Lombarda sarebbe stato minimo.

4) Senza dimenticare che ogni anno la Casagit versa alle casse del sindacato regionale oltre 220 mila euro in cambio dei servizi offerti alla Cassa integrativa sanitaria. Non si poteva utilizzare una minima parte di questo finanziamento per offrire un servizio essenziale come la vaccinazione antinfluenzale, vista la debacle della sanità pubblica in materia?

5) Alla luce di quanto stava accadendo già a ottobre e di quello che abbiamo visto succedere dopo, l’offerta dell’Auxologico non era così disdicevole. Tanto più che decine e decine di colleghi, dopo il messaggio di metà ottobre del Poliambulatorio, si sono rivolti alle strutture private pagando da un minimo di 50-60 euro a 90-100.

La verità è che la Alg ha perso una buona occasione, a quanto parrebbe mossa da un’ansia di risparmio, fortemente discutibile trattandosi di salute.

La speranza è che entro i primi di dicembre i vaccini arrivino in ambulatorio. Se così non fosse – e non ce lo auguriamo proprio – l’eccesso da spending review (unica motivazione dichiarata) si rivolterà contro i tanti giornalisti in attesa, in particolare quelli più in età o appartenenti alle categorie ad alto rischio di complicanze.

Massimo Alberizzi, Eugenio Gallavotti, Carlo Gariboldi, Nicoletta Morabito, Marinella Rossi, Tilde Zilio
Consiglieri del direttivo dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti

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