Dopo le elezioni INPGI nel mirino: bilanci dell’ex Fissa/Fieg, in rosso da 25 anni

Senza Bavaglio
Milano, 10 febbraio 2020

Alla data del 31 dicembre 1995 il disavanzo del Fondo EX FISSA FIEG era di 27 miliardi 146 milioni 902 mila 374 lire. Il deficit fu sanato grazie al prestito ottenuto dall’INPGI sotto il controllo dei Ministeri del Lavoro e del Tesoro in applicazione della legge finanziaria per il 1998 (art. 59 legge n. 449 del 1997).
Fino al 2006 tutti i bilanci del Fondo EX FISSA INPGI e RAI venivano approvati dal Consiglio di Amministrazione dell’INPGI. Poi si cambiò strada e non si è più saputo nulla in violazione del principio della trasparenza contabile. Senonché nel corso di un giudizio promosso in tribunale da un giornalista pensionato creditore nei confronti del Fondo EX FISSA gestito dall’INPGI sono stati depositati dall’Istituto convenuto i bilanci dell’EX FISSA del 2012 e 2013. Da essi emerge un disavanzo esponenziale crescente via via nel tempo del FONDO EX FISSA. Tale incremento è concomitante con il decreto del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi del 2009 che, in base alla legge sull’editoria n. 416 del 1981, ha dato via libera – non solo nei quotidiani e nelle agenzie di stampa, ma anche nei periodici – a stati di crisi strutturali e ripetuti più volte nel tempo anche in aziende e grandi Gruppi editoriali quotati in Borsa che non erano affatto in crisi, né tantomeno in stato fallimentare o prefallimentare che hanno così via via svuotato le redazioni con pensionamenti e prepensionamenti di giornalisti ben prima del compimento dei 60 anni di età.
Questi sono i dati del deficit ufficialmente riscontrato nel Fondo EX FISSA FIEG-FNSI:
Anno     Disavanzo in euro
2004       – 6.863.574
2005       – 7.295.540
2006       – 6.918.928
2007      –  6.424.912
2008     – 10.983.920
2009     – 20.231.664
2010     – 45.367.049
2011     – 60.120.116
2012     – 70.565.868
2013     – 86.682.857
Alla data del 31 dicembre 2013 il debito in linea capitale delle prestazioni EX FISSA definite e ancora da liquidare, corrispondenti a n. 1.065 pratiche contro le 805 del 2012, ammontava a euro 93.346.064 contro i 76.907.227 euro del 2012. Pertanto nel 2013 il debito risulta incrementato per 16.439.000 euro rispetto all’anno precedente. Un altro dato significativo è rappresentato dalla lenta, ma graduale corrispondente riduzione delle entrate contributive del FONDO EX FISSA perché nel 2013 il contributo dell’1,50% versato all’INPGI dalle aziende FIEG ha fruttato 11 milioni 314 mila 220 euro (cioè meno di 1 milione di euro al mese) contro i 12 milioni 152 mila 591 euro del 2012 con una differenza in meno di 838 mila 371 euro. Peraltro dai bilanci emerge che il Fondo doveva riscuotere ancora nel 2013 ben 6 milioni 627 mila 542 euro dalle aziende contribuenti (103.462 in più del 2012) e ulteriori 478.264 euro per l’addizionale dello 0,35% sul precedente prestito scaduto. Ciò significa che il contributo dell’1,50% versato dalla FIEG era ed è del tutto insufficiente ed era ed è in continuo e costante calo ogni anno, essendo diminuito via via il numero dei giornalisti in attività di servizio la cui retribuzione è in media anche diminuita rispetto a quella dei loro predecessori.
Nel dicembre 2010 risultavano n. 427 giornalisti pensionati creditori del Fondo EX FIISSA FIEG per circa 46 milioni di euro.
Nel 2012 erano diventati 805 i giornalisti pensionati creditori, mentre l’anno seguente 1.065.
Dalla valutazione tecnico-attuariale a supporto della liquidazione del Fondo EX FISSA predisposta dal prof. Marco Micocci il 5 dicembre 2014 emerge che alla data del 30 giugno 2014 in giornalisti in lista d’attesa di pagamento erano 1.182, mentre il debito complessivo ammontava a 102 milioni  73 mila 549 euro.  Al 31 dicembre 2015 i giornalisti pensionati creditori erano aumentati a 1.348.
Il debito alla data del 30 settembre 2017 accumulato dal Fondo EX FISSA nei confronti dei 1.948 (cioè ben 600 in più del 2015) giornalisti pensionati creditori, compresi i cd. “accantonamenti”, ammontava a circa 139 milioni  e 500 mila euro.
Stando ai dati del comunicato del 25 gennaio 2018 della Commissione paritetica FIEG – FNSI emerge che i 1.948 giornalisti pensionati creditori al 30 settembre 2017 erano così suddivisi:
1) n. 924 giornalisti pensionati creditori che hanno optato per la riduzione del credito del 50% per la quale era stato ipotizzato un pagamento a saldo in un’unica soluzione entro il 2018 (vedere “letterina” di Natale 2017)
2) n.  34 giornalisti pensionati creditori che hanno optato per la riduzione del credito del 45% per la quale era stato ipotizzato un pagamento a saldo in tre rate annuali entro il 2021 (vedere “letterina” di Natale 2017)
3) n. 67 giornalisti pensionati creditori che hanno optato per la riduzione del credito del 40% per la quale era stato ipotizzato un pagamento a saldo in cinque rate annuali entro il 2023 (vedere ” letterina” di Natale 2017)
4) n. 923 giornalisti pensionati creditori che non hanno optato per alcuna riduzione del credito per la quale era stato ipotizzato nel 2015 un pagamento a saldo a rate entro il 2027 maggiorato di un interesse annuo del 2%.
Nel Comunicato del 25 gennaio 2018 della Commissione paritetica FIEG – FNSI non si precisa, però, né l’ammontare delle risorse disponibili per ripianare il disavanzo e saldare i giornalisti creditori che hanno optato per una delle 3 diverse soluzioni, né tantomeno la tempistica dei pagamenti.
Del 1° gruppo sono stati saldati nel 2018 solo i primi 185 giornalisti in graduatoria tenendo conto del criterio della decorrenza della pensione, utilizzando delle risorse economiche (6 milioni 600 mila euro) messe a disposizione dalle Parti Sociali FIEG e FNSI.
Il 1° gruppo è così sceso oggi da 924 a 729 giornalisti pensionati INPGI 1 creditori, mentre il numero complessivo dei 1948 giornalisti che erano creditori a Natale 2017 è sceso oggi a 1.763, il primo dei quali è in attesa dal settembre 2010, cioè da circa 9 anni. Ma i 1.763 giornalisti creditori dell’EX FISSA sono rimasti di fatto “congelati” e senza più notizie da un anno e mezzo (cioè dalla risposta alla “letterina” di Natale 2017), ma soprattutto senza alcuna concreta garanzia di essere pagati nei tempi previsti perché – contrariamente a quanto avviene normalmente in un concordato preventivo in tribunale – FIEG e FNSI non hanno messo dato alcuna concreta garanzia ai giornalisti creditori (è il debitore, infatti, che deve offrire del denaro ai creditori per ottenere la decurtazione del suo debito). Nel caso dell’EX FISSA FIEG-FNSI, forse pensando di fare le cosiddette “nozze con i fichi secchi” hanno, invece, avanzato solo chiacchiere e promesse.
Ai 1.763 giornalisti vanno tuttavia aggiunti altri 4 distinti raggruppamenti di giornalisti creditori:
5) giornalisti pensionati e prepensionati INPGI 1 a partire dal 1° ottobre 2017 in poi ai quali non è stato ancora proposto nulla dal Comitato FIEG-FNSI, ma che hanno incassato solo una rata da 3.000 euro lordi a Natale 2019;
6) giornalisti andati in pensione dal 1° agosto 2014 in poi ai quali è dovuta l’una tantum prevista dagli Accordi sindacali dell’estate 2014 avendo un’anzianità aziendale superiore ai 10 anni ed inferiore ai 15 anni;
7) giornalisti assunti fino al 31 luglio 2014 in quotidiani, periodici e agenzie di stampa, nonché in tv come Mediaset, Sky e La7, ecc.
8) giornalisti in attività in una redazione al 31 luglio 2014 che a tale data avevano maturato i cosiddetti “accantonamenti” per avere in precedenza cambiato azienda dopo almeno 15 anni ininterrotti (o 14 anni, o 13 anni, o 12 anni, o 11 anni o 10 anni) alla data del 1° agosto 2014 i quali sono andati in pensione dal 1° giugno 2019 o vi andranno da oggi in poi;
Il totale degli attuali creditori è così diventato di circa 2.200 per un complessivo importo stimato in circa 125 milioni di euro.
A tale debito nei confronti dei giornalisti va, tuttavia, aggiunto quello di circa 8,5 milioni di euro relativo all’importo residuo che la FIEG deve saldare all’INPGI sul finanziamento di 12 milioni di euro ottenuti dall’Istituto nel 2015 con durata di 20 anni al tasso netto del 4,6% annuo (come é noto i 12 milioni di euro furono utilizzati dal Fondo per erogare 10 mila euro lordi a testa a ciascuno  dei 1.200 giornalisti pensionati all’epoca creditori dell’EX FISSA). Pertanto il debito complessivo effettivo del Fondo EX FISSA FIEG-FNSI ammonta ad oggi a circa 133,5 milioni di euro.
Si può quindi ben dire che il Fondo EX FISSA FIEG/FNSI versa da almeno 25 anni in uno stato di cronica e grave illiquidità dovuto soprattutto ad un sistema assurdo, scriteriato e gravemente discriminatorio non essendo stato purtroppo previsto a capitalizzazione, ma a ripartizione in base a regole demenziali varate da FIEG e FNSI che hanno favorito alcuni giornalisti e penalizzato altri. C’é infatti chi ha accumulato addirittura ben  4 distinte EX FISSE e chi non ne ha maturata neppure una, nonostante la sua azienda editoriale avesse versato a suo nome l’1,50% all’INPGI!
Marco Gardenghi, Vice Fiduciario INPGI per l’Emilia Romagna ed ex Vice Segretario FNSI in un articolo del 4 gennaio 2018 (cliccare su http://www.umbriajournal.com/economia/lavoro/marco-gardenghi-buio-pesto-su-ex-fissa-per-giornalisti-257823/) rese noto sull’EX FISSA che: “Tra gli importi in corso di rateazione ce ne sono due scandalosi: un primo da 1.436.528 euro ed un secondo da 1.424.240 euro. Mentre nel luglio 2015 si è stabilito che per chi non è ancora andato in pensione ma ha già maturato il diritto alla ex fissa scatterà un tetto di 65 mila euro come massimo importo erogabile. Dove è l’equità in tutto ciò?”.
La Commissione paritetica FIEG – FNSI non ha mai comunicato, né ha messo a disposizione dei creditori del Fondo EX FISSA la copia degli ultimi bilanci 2014-2015-2016-2017-2018 e 2019 del Fondo stesso, né tantomeno la bozza sulla verifica tecnico-attuariale del Fondo EX FISSA FIEG-FNSI  e sulle possibilità a supporto della sostenibilità di esso che era, invece, consultabile il 28 aprile 2017 unicamente presso la sede  del Sugc – Sindacato dei giornalisti della Campania, come si legge in una nota in pari data (cliccare su http://sindacatogiornalisti.it/pensionati-chiarimenti-sulla-ex-fissa/ ) emessa al termine di un incontro a Napoli tra il Segretario della FNSI Raffaele Lorusso e gli altri membri della Giunta Esecutiva con i rappresentanti delle Associazioni Regionali Stampa in cui si ipotizzava addirittura che, “come accaduto per il Fondo Casella dei poligrafici, si possa verificare un default che renda estremamente difficile, o addirittura impossibile, incassare la “EX FISSA”.
Per quanto riguarda invece il bilancio tecnico-attuariale dell’INPGI 1 al 31 dicembre 2015 redatto dal prof. Marco Micocci in base alla riforma delle pensioni all’esame del CdA INPGI del 28 settembre 2016, cliccare su http://www.inpgi.it/sites/default/files/INPGI-Del%2062%20riformaR.pdf .
Senza Bavaglio
twitter @sbavaglio

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