Il Gazzettino, gruppo Caltagirone, licenzia 5 dipendenti: il loro lavoro accentrato a Roma

Senza Bavaglio
Venezia, 8 maggio 2019

Proseguono i licenziamenti al Gazzettino. Cinque addetti al servizio di prestampa del Centro Stampa Veneto, esattamente all’indomani della festa dei lavoratori, sono stati messi al corrente che non ci sarebbe stato più bisogno di loro, poiché l’azienda del gruppo Caltagirone ha accentrato a Roma le loro mansioni.

I cinque lavoratori, tutti sulla cinquantina e padri di famiglia, lavoravano da circa trent’anni per la testata, sopportando tagli, sacrifici a fronte di nessun progetto di rilancio della testata.

Immediata la reazione dei poligrafici e dei giornalisti, che hanno proclamato lo stato di agitazione, mentre il Cdr ha convocato un’assemblea straordinaria a Mestre lo scorso 6 maggio.

Il sindacato giornalisti Veneto ha assicurato la sua vicinanza ai lavoratori e ogni supporto per eventuali azioni che saranno intraprese.

Intanto, il Cdr nel comunicato alla redazione, ha scritto:Un’operazione, che al pari della soppressione della figura dell’amministratore delegato, sposta sempre più nella capitale la governance del giornale, con il rischio nemmeno così remoto di minare ancor più di quanto fatto fino ad adesso, l’identità territoriale, culturale, storica, sociale, economica del quotidiano del Nordest… Il loro licenziamento è un ennesimo impoverimento culturale e professionale che svuota l’azienda di competenze e capacità importanti e che si inserisce in quella marcia di smantellamento sistematico del Gazzettino avviata il 14 agosto del 2014 con l’apertura dello stato di crisi e la riduzione progressiva del solo organico giornalistico di una trentina di unità, senza contare quelle eliminate in maniera traumatica nel comparto amministrativo e gli altri prepensionamenti”.

I sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil ritengono inaccettabile “il licenziamento di ulteriori 5 dipendenti della Centro Stampa Veneto che lavorano nel settore prestampa del Gazzettino. È l’ennesima procedura di licenziamento messa in atto dal gruppo Caltagirone negli ultimi anni. A nulla sono serviti i sacrifici dei lavoratori in termini economici ai quali sono stati sottoposti per mantenersi il posto di lavoro a conclusione a dicembre 2018 di 2 anni di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Siamo nel 2019, e Caltagirone senza un minimo di preavviso ai lavoratori e alle Organizzazioni Sindacali toglie il lavoro a 5 padri di famiglia, ed avvia il percorso previsto per i licenziamenti collettivi, diversamente dal Responsabile del Reparto al quale è stato proposto un percorso alternativo consentendogli di mantenere il posto di lavoro.Veniamo ai fatti, ai 5 ignari lavoratori rientrati in servizio dopo la festività del primo maggio, il responsabile del personale ha consegnato loro una lettera di sospensione immediata dal lavoro in attesa dell’esito delle procedure previste dalla legge 223/91 inerente ai licenziamenti collettivi.

Quanto avvenuto è gravissimo, riteniamo doveroso e necessario che si attivino da subito tutte le iniziative possibili per evitare un nuovo doloroso taglio al personale del Centro Stampa Veneto. Nel contempo va, una volta di più, segnalato al Governo e alla Regione Veneto, l’ennesima grave situazione venutasi a creare nel Paese perché ne prendano atto ma soprattutto attivino strumenti che consentano ad imprese e lavoratori atti a gestire le ormai innumerevoli situazioni come questa che colpiscono continuamente il settore poligrafico ed equivalenti. Evidenziamo che si tratta per la maggior parte di lavoratori che superano i 50 anni e che difficilmente troveranno una nuova collocazione in altre aziende, serve un intervento urgente che tenga conto di questa grave situazione che sicuramente peggiorerà giorno dopo giorno prospettando ancora ingenti situazioni analoghe”.

Senza Bavaglio

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