L’ Adige vuole tagliare, proclamato lo stato di agitazione

Senza Bavaglio
15 aprile 2019

La crisi che sta vivendo il quotidiano l’Adige preoccupa i dipendenti e i lettori.
Pare, infatti, che il nuovo bilancio potrebbe chiudere con un passivo insignificante.
Nel 2017, il passivo ammontava a 3,394 milioni, causato da svalutazioni immobiliari
a fronte di un fatturato in aumento di 200mila euro.
Anche nel 2016 i conti erano in rosso: 19mila euro circa.
La situazione ha messo in allarme i 32 giornalisti assunti a tempo pieno e i 5 part time.
Di seguito riportiamo il comunicato del Comitato di redazione.
s.b

L’assemblea dei redattori de L’Adige ha proclamato all’unanimità lo stato di agitazione. I giornalisti sono fortemente preoccupati dai cospicui tagli che l’azienda intende attuare.

Le preoccupazioni riguardano l’entità della manovra di contenimento costi – a cui peraltro la redazione coscienziosamente non si è mai sottratta anche negli anni scorsi – che corrisponde a oltre il 20 per cento del costo del lavoro nell’azienda Sie; l’assoluta mancanza di chiarezza circa le ragioni per cui si chiedono questi sacrifici, senza specificare se e quanto corrispondano a effettive esigenze di bilancio; l’assenza di un piano editoriale che spieghi come si possa assorbire questa riduzione dei costi senza incidere sulla qualità del giornale; ma soprattutto l’assenza di un piano industriale pluriennale che offra una visione di prospettiva dove ci sia spazio anche per gli investimenti.

Le ricadute degli annunciati tagli rischiano concretamente di misurarsi in un abbassamento della qualità del prodotto l’Adige, patrimonio di cui quota parte i redattori rivendicano orgogliosamente la paternità, avendo contribuito negli anni a farlo diventare lo strumento di informazione più diffuso fra la gente trentina. Per noi redattori dell’Adige questo è un onere e un onore di cui andiamo fieri e a cui non vogliamo rinunciare nel rispetto del tacito patto di fiducia che ci lega da anni ai nostri lettori. In attesa di incontri chiarificatori con il direttore e con l’editore per capire se si potranno armonizzare i nostri punti di vista sul ruolo che l’Adige avrà da oggi in avanti, l’assemblea dei redattori proclama lo stato di agitazione, dando mandato al Cdr di chiedere all’azienda, prima dell’avvio della trattativa vera e propria, informazioni precise sulle ragioni e sull’entità dei tagli e di invitare il direttore, già nei prossimi giorni, ad illustrare all’assemblea l’organizzazione futura delle redazioni. Dopo questi passaggi, l’assemblea valuterà quali ulteriori passi compiere.

Il Comitato di redazione

Condividi questo articolo