I mandarini di Alg e Fnsi, solo inganni e false promesse. Ora votiamo per crescere

Massimo Borgomaneri

Speciale per Senza Bavaglio
Massimo Borgomaneri
Milano, 14 novembre 2018

La politica è, a volte, l’arte di far credere di fare. Nei comunicati di alcune componenti in gara per le prossime elezioni si leggono promesse importanti. Ad esempio, la richiesta al Parlamento di una legge di sistema per l’informazione; la lotta al precariato attraverso la stabilizzazione dei falsi collaboratori; ancora, il riconoscimento professionale di chi lavora in rete, a volte a 0 euro, oppure la battaglia per rendere davvero equo il compenso dell’esercito dei freelance, spesso cacciati dalle redazioni e poi rientrati dalla finestra per bisogno.

E c’è addirittura chi assicura un sollecito e serio rinnovo del contratto di lavoro Fnsi-Fieg, che latita da due anni e mezzo. Per non parlare del contratto per i giornalisti dipendenti della cosa pubblica, da realizzare finalmente senza indugi. Tutto questo è bellissimo.

Peccato che finora la Fnsi e l’Alg sia stata retta proprio dai colleghi e dalle componenti che ora indicano il percorso futuro, non dai marziani. In altre parole il programma promesso per il prossimo mandato è proprio quello che loro finora non sono stati capaci di realizzare. E allora perché confermarli? Per tornare ad avere fiducia, o meglio a sentirsi parte del loro sindacato a molti colleghi basterebbero promesse meno roboanti, ma con l’impegno a realizzarle davvero.

Nessuno si nasconde che la situazione è complicata, che le emergenze si rincorrono e che nessuno ha la bacchetta magica, ma alcune cose vanno messe in chiaro fin da ora se si vuol esser seri:

1) Lo scandalo del contratto deve finire. La sua scadenza è datata marzo 2016. Esiste ancora, sì, l’istituto della vacanza contrattuale (una cifra in busta paga che si incrementa in base al tasso di inflazione 6 mesi dopo la scadenza del contratto) e che per la cronaca, divenuta troppo ingente, indusse gli editori nel 2009 a sedersi al tavolo delle trattative dopo 4 anni di rifiuti. Ma per favorire gli amici della controparte – non certo i giornalisti – l’istituto è stato disinnescato concordando che il contratto sia in essere fin quando lorsignori decideranno di riparlarne. Detto questo, l’Alg e la Fnsi rinnovate devono battersi per il rinnovo del contratto SUBITO senza indugi né sudditanze. E naturalmente per dare un contratto accettabile a tutti coloro a cui spetta. E’ non è il primo impegno di un sindacato?

2) Per una lotta autentica al precariato occorrono 3 fattori:

a) assicurarsi che i Cdr nelle redazioni si impegnino, come da ruolo, per la stabilizzazione dei falsi collaboratori;
b) rafforzare il servizio ispettivo Inpgi oggi deficitario in Lombardia;
c) tenere le porte bene aperte ai colleghi che vengono a segnalare gli illeciti. Ne vanno di mezzo gli stipendi attuali e le future pensioni di tutti; in più è una sacrosanta lotta contro la concorrenza sleale.

3) L’organizzazione sindacale, facendo squadra tra Cdr, enti, colleghi interessati e territorio deve impegnarsi contro l’odioso ipersfruttamento del lavoro giornalistico attuale, ovunque e su qualsiasi piattaforma si riscontri. I compensi ai collaboratori devono essere adeguati e forniti entro i 60 giorni di legge. E’ una battaglia di sopravvivenza che va combattuta con tutte le armi a disposizione: diplomatiche, conflittuali e legali. Il lavoro è la prima ricchezza nazionale. Svilirlo è suicidarsi non solo come categoria. E la scena lombarda, articolata, complessa e ricchissima di realtà periferiche e silenti, va scandagliata con grande cura, non solo attraverso gli occhi dei Cdr che non sono ovunque.

4) Per tutto ciò e per gli altri gravosi compiti che li attendono, ai nuovi attori del prossimo scenario sindacale si richiedono onestà intellettuale, trasparenza. chiarezza, informazione continua e dettagliata su ogni criticità, lealtà assoluta verso i colleghi (basta con inciuci e sotterfugi!) disponibilità anche alla conflittualità più spinta in caso di necessità e, perchè no? il vincolo a un solo mandato. Il poltronismo di professione sta facendo danni gravi. Tutto questo forse non basterà ma è il minimo indispensabile.

Massimo Borgomaneri
Candidato alle elezioni ALG e FNSI nella lista “Senza Bavaglio e Indipendenti”

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