Giovanni Porzio (Milano 1951), giornalista, scrittore, fotoreporter, è stato per quasi 30 anni inviato speciale del settimanale Panorama. Oggi collabora con il Venerdì di Repubblica.
Ha incominciato a scrivere per i principali quotidiani italiani e per le riviste specializzate in politica internazionale dopo la laurea in Scienze politiche all’università di Milano, mentre si trovava ad Algeri per studiare la lingua e la civiltà araba.
È stato assunto a Panorama nel 1979 e ha seguito i maggiori conflitti in Medio Oriente, in Africa, nei Balcani, nel Caucaso, in Asia e in America Latina. Durante la Guerra del Golfo del 1991 è uno dei primi giornalisti a entrare a Kuwait City: pochi giorni dopo viene catturato con altri colleghi dalle truppe di Saddam Hussein a Bassora durante l’insurrezione sciita.
Negli anni seguenti è in Somalia, Etiopia, Eritrea, Algeria, Cina, Indonesia, Sud Africa, Palestina, Bosnia, Kosovo, Cambogia, Colombia, Haiti, Cecenia. Nel 1997 è a Kinshasa dove assiste al crollo del regime di Mobutu. Nel 2001 in Afghanistan entra con i mujahiddin tajiki a Kabul il giorno della fuga dei taliban. Nel 2003 è a Baghdad durante i bombardamenti, la fine di Saddam e l’invasione americana. Nel 2006 è nel sud del Libano sotto attacco israeliano. Negli ultimi anni ha seguito le “primavere arabe” e i conflitti in Tunisia, Egitto, Libia, Iraq, Siria, Sud Sudan, Somalia e ha pubblicato reportage da Myanmar, Cambogia, Salvador, Venezuela, Messico e Yemen.
Ha vinto numerosi premi giornalistici tra cui il prestigioso “Max David” per i suoi reportage dall’Afghanistan. Ha scritto nove libri: “Guida al Medio Oriente”, “Cory”, “Top secret: l’inganno del Golfo”, “Inferno Somalia”, “Cuore nero”, “La guerra del Golfo”, “Cronache dalle terre di nessuno”, “Un dollaro al giorno”, “Le mani nel cuore”.
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