Adesso l’ “inflazione” è addirittura negativa

John Maynard Keynes
John Maynard Keynes

Istat ed Eurostat hanno certificato che nel mese di febbraio in Italia e in Europa i prezzi sono diminuiti (- 0,3%), altro che portare l’inflazione al fatidico 2%. Evidentemente il bazooka di Draghi spara coriandoli come quelli che usano i clown nei circhi, ma ciò nonostante si prepara per essere ancora più caricato a marzo (“quello che mi preoccupa non è tanto che mio figlio perda, ma che si voglia rifare”, disse quel padre vedendo il figlio al tavolo da gioco), forse va detto al presidente Bce che carnevale è passato.

Scusate se mi ripeto e mi cito (lo faccio solo per far capire che non ci voleva Keynes in persona per prevedere quello che si è verificato), ma io l’avevo scritto prima dell’avvio che il QE non sarebbe servito a nulla nell’eurozona, mentre tutti inneggiavano al SuperMario nazionale, il quale avrebbe portato tutta l’Europa su altri lidi.

L’inondazione di moneta aveva funzionato in Usa e Gb solo perché lì accompagnava un deficit di bilancio pubblico tra l’8% e il 12% del Pil, mentre da noi c’è la mannaia tedesca che i deficit li taglia. La Germania, poi, è diventata una sorta di buco nero dell’economia mondiale dove tutto quello che entra grazie alle esportazioni, non viene rimesso fuori, e quindi determina anche per questo deflazione. C’è pure la compressione dei salari al disotto della produttività che sempre in Germania viene praticata da venti anni a questa parte, costringendo a fare lo stesso tutti gli altri, con il risultato di comprimere ancora di più la domanda. E il crollo della domanda per consumi impedisce quella per investimenti, anche perché la capacità produttiva è sfruttata al 60%. Mi dite in questa situazione come avrebbe potuto sortire i propri effetti l’aumento della quantità di moneta? Ci voleva tanto a capire? E invece ci tocca ancora sentire l’idiozia che la colpa è del prezzo del petrolio, il quale invece anch’esso è effetto della deflazione e non la causa.

In questi giorni cade il primo anniversario dell’avvio del Qe di Draghi e cominciano le analisi. Sul sito de Il Sole 24 Ore di oggi 29 febbraio, è comparso un articolo (a firma di Vito Lops) dove finalmente si comincia ad ammettere che la manovra esclusivamente monetaria è fallita, aggiungendo (Udite! Udite! Cosa scrive il giornale della Confindustria): «E’ un problema strutturale. I mercati hanno ben chiaro che l’Eurozona sta vivendo una crisi della domanda e finché non arriveranno nuove risorse alla domanda (e quindi in particolare al ceto medio-basso della popolazioneattraverso un aumento del reddito o una diminuzione fiscale che ne aumenti il potere di acquisto, sarà difficile immaginare un futuro con un’inflazione “sana” intorno al 2%.». Perché il giornalista non dice queste cose ai suoi padroni, i quali invece tengono bassi i salari ricorrendo a tutti gli strumenti, leciti e illeciti, e gli sgravi fiscali li invocano irresponsabilmente per loro stessi?

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