Ancora sciopero a Marie Claire: Un’azienda ricca che vuole licenziare

Gli effetti devastanti degli ultimi contratti e quelli del job act stanno producendo i loro risultati nefasti sulle aziende editoriali. Con una conseguenza diretta: il licenziamento, o comunque l’allontanamento dei giornalisti, e il depauperamento delle redazioni.

Gli ultimi sconquassi, in ordine di tempo, sono stati provocati sulla Condè Nast e ora sulla HMC Italia, la società mista partecipata dall’americana Hearst che edita Marie Claire e Marie Claire Maison.

Una società in attivo dove il management ritiene, senza nessun controllo, che ci sarà una perdita, cosa che consente alla società di licenziare.

 

Le redazioni hanno quindi deciso di proclamare un giorno di sciopero per lunedì 18 gennaio mentre il sindacato, FNSI e Associazione Lombarda, non sembra abbiano varato idee concrete per bloccare il licenziamento del caporedattore centrale di Marie Claire, Alba Solaro. A questo punto l’unica cosa che si può fare è andare da un buon avvocato.

Se passa il licenziamento di Alba, vuol dire che si consegna nelle mani degli editori – e non solo della HMC – il potere di licenziare a piacimento chiunque sia indesiderato.

Senza Bavaglio

Ecco il comunicato del CdR della HMC

Milano, 15 gennaio 2016

Le redazioni di Marie Claire e Marie Claire Maison riunite in assemblea dopo l’incontro di oggi venerdì 15 gennaio tra azienda, Cdr, Fnsi e Alg vista la totale chiusura dell’azienda e la sua decisione di procedere nell’ “intenzione al licenziamento” del caporedattore centrale di Marie Claire Alba Solaro nonostante la disponibilità del sindacato a discutere e vagliare ogni possibile via per una soluzione non traumatica della questione – hanno deliberato di utilizzare uno dei sette giorni di sciopero affidati al Cdr. Proclamano quindi una giornata di sciopero per lunedì 18 gennaio.

I motivi dello sciopero, oltre alla totale contrarietà nei confronti del licenziamento in questione, riguardano temi più ampi: innanzitutto la preoccupazione che il licenziamento individuale per “giustificato motivo oggettivo” apra scenari inquietanti per la libertà di stampa, rendendo precari e ricattabili tutti i professionisti dell’informazione giornalistica. Inoltre la contraddizione inspiegabile per cui gli editori, in un momento di trasformazione e di grandi sfide, trovano come soluzione “strutturale” quella di tagliare chi i giornali li fa.

Il CDR HMC

 

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