VENETO/Sindacato bugiardo sindacalisti infetti

pino nicotri 250Ancora una volta il sindacato dei giornalisti del Veneto ha calpestato le più elementari norme della democrazia e anche della professionalità. Nel suo sito ( http://www.sindacatogiornalistiveneto.it/component/content/article/1305 fondo-complementare-ecco-i-candidati.html ) viene infatti data la falsa notizia che i candidati alle elezioni per il rinnovo del consiglio d’amministrazione e dei sindaci del Fondo Complementare dei Giornalisti sono solo sei anziché dieci come è invece nella realtà.

Guarda caso, i  sei candidati nominati dal sito del sindacato veneto dimenticandosi quelli di Senza Bavaglio sono solo quelli della maggioranza che già governa il Fondo e alla quale fa capo lo stesso sindacato veneto. Che, come se non bastasse questo falso, aggiunge due link per meglio descrivere i suoi sei prescelti: https://assostamparegionali.wordpress.com/2015/11/16/i-sei-candidati-per-il-cda-del-fondo-giornalisti-tra-esperienza-e-volti-nuovi/https://assostamparegionali.wordpress.com/2015/11/18/due-donne-per-il-cda-del-fondo-alessia-marani-e-maria-silvia-sacchi/;

Non contento, il sindacato veneto commette un’altra omissione,  che non è un falso, ma dato il contesto gli somiglia molto: afferma infatti che “Pinuccia Mazza e Gian Pietro Calchetti sono inoltre candidati per il Collegio dei Sindaci”. Anche in questo caso, NON vengono nominati i candidati dell’opposizione, vale a dire quelli di Senza Bavaglio.

Purtroppo NON è la prima volta che il sindacato veneto commette questo tipo di falso e che calpesta le norme della democrazia e della professionalità. Lo ha già fatto per altre elezioni, diverse da quelle del Fondo, e a suo tempo sono già intervenuto per farlo notare. Visto che insiste a comportarsi NON come sindacato dei giornalisti veneti ma come sindacato solo della sua maggioranza, questa volta è il caso di denunciare la faccenda all’Ordine dei giornalisti. Sperando che sia un po’ più garantista e meno pre-schierato dell’Associazione Stampa del Veneto.

Quando venni eletto la prima volta nel Consiglio generale dell’Inpgi, una dozzina di anni fa, questo malcostume era già in atto. Ricordo infatti che in una delle prime riunioni del Consiglio il collega Pierluigi Franz prese la parola per denunciare lo stesso comportamento omissivo e falsificatorio di altre associazioni stampa regionali. Che evidentemente hanno fatto scuola.

Chi non sa fare il giornalista perché fornisce notizie false o zoppe – perfino nel sito del sindacato! –  certo NON è degno di fare il sindacalista. Fare il sindacalista infatti è diverso dal fare il capobastone.

Se qualcuno spera di risolvere i gravi problemi occupazionali del giornalismo italiano e di bilancio dell’INPGI, con annessi e connessi, continuando a comportarsi da capobastone e da falsificatore della realtà, sbaglia di grosso: così si finisce solo nel burrone. Considerare gli istituti e gli organismi della nostra professione come fossero “cosa nostra” è solo da mafiosi. Un modo di fare che non riuscirà a risolvere i gravi problemi nei quali un po’ alla volta ha cacciato l’intera categoria e lo stesso Istituto Nazionale di Prevenzione dei Giornalisti Italiani.

Tra pochi mesi si vota per l’INPGI: se l’Ordine non interviene, il sindacato veneto continuerà a comportarsi come al solito: continuando a danneggiare non solo l’opposizione, che sarebbe il meno, ma l’intera categoria.

Pino Nicotri

Senza Bavaglio

Nelle foto: in alto Pino Nicotri, in basso Paolo Francesconi, dirigente del Sindacato Veneto che nel suo sito ha pubblicato la grave disinformazione

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