L’insincera spending review

Ogni tanto ritorna l’argomento spending review. Periodicamente viene nominato un nuovo “esperto” che promette lotta agli sprechi e poi partorisce sempre il classico topolino, come pare che sia quello inserito nell’attuale disegno di legge di stabilità. Sono stati bruciati Cottarelli, Bondi, Perotti, e forse ne sto dimenticando qualcuno. Tutti quanti hanno suscitato grandi attese, ma risultati zero o giù di lì. È giusto dire però che il demerito non è loro. Il problema è che in Italia combattere realmente lo spreco pubblico vuol dire attaccare quella che ne è la causa vera: la corruzione.

Ma la corruzione è alla base di questa classe politica che ci governa da decenni e quindi, arrivati a un certo punto dell’analisi e delle proposte, quelle esimie persone con ogni probabilità sono state fermate.

Senza la corruzione tutti gli attuali leader politici non sarebbero quello che sono. Spesso si sente affermare da parte di qualcuno di questi, soprattutto a sinistra, il loro “sdegno” quando qualche inchiesta li lambisce: “se qualcuno insinua che ho le mani sporche lo querelo”, si dice spesso. Ma, cari leader del cavolo che ci avete donato venti anni di Berlusconi e ora ce ne state promettendo altri venti di Renzi, ma chi vuole insinuare nulla. Ci mancherebbe che vi siate messi anche dei soldi in tasca personalmente.

Il problema è che sapevate e sapete che intorno a voi si rubava e si ruba e non facevate e non fate nulla per impedirlo, perché quei soldi servono a mantenervi. Il grosso della corruzione non è quella del funzionario pubblico infedele, o della stessa Mafia Capitale. A mio avviso in entrambi i casi siamo agli spiccioli della corruzione italiana. Il grosso del malloppo sta in quello che veniva denunciato nel report della Commissione Ue, quello che ci dava il primato in Europa per il furto pubblico, e cioè il fatto che da noi le grandi opere costano non un tot percento in più che all’estero ma un multiplo. Avete capito bene, un MULTIPLO. Mai nessuno nell’anno e mezzo che ci separa da quel rapporto ha sentito il minimo dovere di replicare e giustificare quel dato. Perché? Perché non saprebbero come replicare, ecco perché. O forse non l’hanno neanche letto, perché per i nostri grandi “statisti” quelli sono argomenti per sfigati, per quelli che non sanno cos’è la politica “vera”, la quale è data solo a loro di essere conosciuta. Altro grande capitolo è quello della sanità, dove sono preposti manager (si fa per dire) nominati dalla politica. Il resto viene a cascata, e che dalla politica viene tollerato per quieto vivere tra ladri.

Non parliamo poi della stampa, sia quella su carta che quella video. Qualche anno fa un rapporto diTransparency International indicava proprio nel fatto che la nostra stampa è “allineata” (testuale), una delle cause della scarsa lotta alla corruzione. Effettivamente manca un vero giornalismo d’inchiesta. Per esempio si è saputo più nulla di quel signore cui era stato appaltato l’incasso dell’Imu di diversi comuni il quale non ha mai versato le imposte incassate per la cifra di 100 milioni di euro? A chi sono stati effettivamente versati quei soldi? Oppure si è più saputo nulla di quella stampa parallela dei biglietti dell’Atac di Roma, il cui mancato introito per l’ente veniva stimato in circa 70 milioni? Tutte queste centinaia di milioni dove sono finiti? Possibile che a nessun giornale viene la curiosità e la voglia di fare un’inchiesta? Evidentemente ci sono altre “considerazioni” che li inducono all’autocensura.

Ci vorrebbe qualche provvedimento shock per iniziare a invertire la rotta. Per esempio, intanto andrebbe eliminata per i corrotti la possibilità di patteggiare. Lo sapete che gli incriminati per le tangenti all’Expo hanno tutti patteggiato, e quindi non sconteranno nulla? E poi, perché non si stabilisce come pena accessoria per i corrotti la perdita della patria potestà. La collettività avrebbe tutte le ragioni per stabilire un principio del genere, per autodifesa e per la difesa dei figli di quei signori i quali sono a rischio di diventare come i padri. D’altro canto sarebbe lo stesso motivo per cui la patria potestà viene sottratta ai pedofili. Di recente è stata tolta anche a quella coppia che aveva sfigurato con l’acido una persona. Sono forse quei reati più gravi della corruzione? A parere di chi scrive no!

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