Non sottovaluterei l’isolazionismo del M5S

Spesso critichiamo il partito di Grillo per il fatto che non collabora con le altre forze politiche, e in particolare con il Pd, consentendo spesso alle istanze di destra di prevalere. Aggiungiamo altrettanto spesso che si tratterebbe di un atteggiamento sterile e, alla lunga, autolesionistico.

In realtà, se ci pensiamo bene, è stato lo stesso atteggiamento tenuto a suo tempo da Renzi e che a un certo punto gli ha dato il potere assoluto. Anche il fiorentino quando perse le primarie contro Bersani si astenne dall’assumere cariche, direttamente o tramite fedelissimi, nel partito, perché si sarebbe in questo modo compromesso e avrebbe condiviso i rischi di una gestione del partito in un momento difficile e complicato. Anzi, proprio questa situazione difficile e complicata avrebbe fatto giungere il momento in cui il partito sarebbe caduto nelle sue mani per la semplice forza di gravità. Cosa che è puntualmente avvenuto.

Grillo penso stia facendo lo stesso ragionamento. La situazione è difficile, è altamente probabile che chiunque sia al potere prima o poi vada a sbattere, o comunque conseguirà risultati deludenti. Basta pensare ai problemi sul tappeto. Per esempio l’immigrazione, si tratta di un problema che si complicherà sempre di più e che i nostri governanti, a tutti i livelli, non sono in grado di governare. Quello della corruzione poi, non ne parliamo, il marcio è tale che ogni settimana si scoprono altri ladri che rubano a piene mani mentre il popolo stringe la cinghia per arrivare alla fine del mese e un’intera generazione viene considerata ormai persa. Per non parlare della disoccupazione la quale, al di là di qualche exploi dovuto ai regali per chi assume e a un inevitabile rimbalzo che prima o poi doveva verificarsi, resta drammatica. Tutti questi problemi, irrisolvibili per una classe politica inetta e corrotta come la nostra, ci fa comprendere come ormai l’attuale classe dirigente, governativa e non, è entrata in un vicolo sempre più stretto dove sbatterà perennemente la testa a destra e sinistra.

E allora quando la misura sarà colma, il partito pentastellato sarà l’unico che potrà dire di non essersi compromesso con il passato. Oltre tutto, lo stesso Renzi, con la sua legge elettorale, ha dato più consistenza a questo disegno, perché oggi al ballottaggio andrebbe proprio con il M5S, e non è detto che vinca. Facciamo nostro il dubbio espresso da Enzo Marzo su “criticaliberalepuntoit” del 18 maggio, dopo l’approvazione imposta dell’Italicum: “e se Renzi si stesse impiccando da solo …”?.

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