Quirinale: tanta manfrina, a che pro?

Che Mattarella sarebbe stato eletto presidente della repubblica era una cosa abbastanza ovvia, se anche un dilettante di cose politiche come il sottoscritto l’ha potuta prevedere (vedasi “gessetto” dell’11 gennaio, cui rinvio anche per vedere i motivi che erano alla base di tale previsione). Avevo anche scritto che se Napolitano si era dimesso, era segno che c’era la certezza dell’elezione, altrimenti avrebbe resistito ancora. Non capisco allora tutta la manfrina che si è fatta prima e dopo.

Prima, si sono indicate le candidature più improbabili, come Veltroni, Padoan, Fassino, Franceschini (ci pensate Fassino o Franceschini presidenti della repubblica??? Ma anche Veltroni e Padoan non è che siano da meno in quanto ad assurdità). L’unica alternativa a quel nome sicuro avrebbe potuto essere solo Prodi, cioè un altro di area cattolica, ma era difficilissimo.

Evidentemente quei nomi venivano fatti per depistare e quindi sono spiegabili per quanto riguarda i politici. Quello che appare meno spiegabile è che i giornali siano andati dietro come megafoni, facendo credere alla gente che veramente quegli improbabili personaggi fossero candidati autentici. Quando vedo queste cose mi chiedo sempre se siano fatte in buona fede per mera sciatteria o se i giornalisti “megafoni” ci guadagnino qualcosa (lo spero proprio per loro).

Ma pare anche che alcuni dei candidati fasulli si siano illusi di esserlo veramente e che dopo siano rimasti molto delusi. Tra questi la signora Finocchiaro. Si tratta di un evidente caso di quello che Proust chiamava l’ “illusione del desiderio”.

Dopo, si sono sprecate le analisi dove il cliché è stato: Berlusconi ha perso, gli ex ds hanno perso accentuando il loro declino, Renzi ha trionfato. Non le condivido affatto, tutto è rimasto come prima perché tutto quello che è accaduto era scontato. Come facevano, per esempio, gli ex ds a pretendere un altro nome dopo che per nove anni hanno avuto un ex comunista al Quirinale? Che gli ex comunisti siano in declino irreversibile è evidente e anche questo l’ho già scritto, ma che si voglia imputare a questo l’ascesa di Mattarella è assolutamente infondato.

Sono poi patetici i berluscones che ora gridano “al tradimento” compiuto dal loro leader e duce. Credevano sinceramente costoro che Forza Italia fosse un partito vero, e non uno strumento come altri per difendere gli interessi materiali e immediati del loro fondatore, difesa che può contemplare anche il dissolvimento del partito come merce di scambio? Mai la metafora spocchiosa di Mattei “utilizzo i partiti come uso un taxi”  è stata strutturalmente vera come nel caso del partito azienda berlusconiano.

Mi viene il sospetto che tutta la manfrina messa in piedi prima e dopo l’elezione di Mattarella serva solo a incensare Renzi, anche e soprattutto da parte di chi se mai nei mesi scorsi non era stato troppo ossequioso; da questi è stata colta l’occasione per recuperare terreno. E dai renziani la manfrina viene pompata al fine di poter disporre di maggiore libertà nel promuovere quei provvedimenti particolarmente indigesti al resto del suo partito e del suo elettorato, tra cui anche quelli pro Berlusconi.

Condividi questo articolo