SINDACATO/Contratto dei giornalisti o gag di Totò?

Non si devono mai leggere le traduzioni su Google, se non in alternativa a una commedia di Jonesco. Però quando si è usato Google (giacché così sembra) per tradurre una dichiarazione di Franco Siddi sul contratto, in un convegno a Firenze, riportata dall’Ansa, non si può fare a meno di leggere fino in fondo.

Anche perché molti giornalisti, anzi quasi tutti, non sanno che si sta arrivando alla firma del contratto, alla chetichella, cioè di nascosto. La perplessità si manifesta già nella frase iniziale “Siamo a un punto di svolta, il contratto è possibile”.  Forse con la svolta viene redatto  dai lettori dei giornali, dagli edicolanti in crisi,  dalla Confcommercio, dall’AIDAA? Seguono le parole “contratto di salvaguardia”. Perché cosa era prima? Istruzioni per il comportamento in redazione, manuale del perfetto giornalista, raccolta di regole di bon ton sui rapporti fra giornalisti ed editori?

Il buio totale si ripresenta con l’espressione “la prospettazione del futuro essenziale per il settore fatto di imprenditori intelligenti”. Che diventi essenziale perché si eliminano tutti gli imprenditori non intelligenti?  E poi prosegue “Un futuro comunque da ripartire anche con i giornalisti che si assumono responsabilità grandi in questa stagione”. Nel senso di primavera?   “Responsabilità assunte anche dalla Fieg” e con chi altro si dovrebbe ripartirle, con la Filarmonica di Berlino, con il Circolo del Tennis, con le associazioni di quartiere?

Date le bizzarre costruzioni delle frasi ci si chiede come si è arrivati a quel documento. Sicuramente si tratta di una traduzione fatta utilizzando Google Traslator della trascrizione della dichiarazione originale fatta in una lingua del ceppo uralo-finnico.  E forse trattandosi del luogo del convegno, Firenze, è possibile.

Ma perché Siddi deve occuparsi dell’incremento  del turismo finlandese/ungherese? E poi non sarebbe stato meglio, anche se banale, parlare del campanile di Giotto o di Palazzo della Signoria? A meno che il segretario della FNSI non sapesse cosa dire allora ha fatto bene a gabbare gli interlocutori con paroloni roboanti ma senza alcun contenuto.

Più che una discussione sul contratto dei giornalisti, comunque, ci è sembrato di leggere una delle splendide gag di Totò.

 

Senza Bavaglio
twitter @sbavaglio

 

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