Sgombriamo subito il campo da equivoci: il comportamento dei parlamentari e dei supporter grillini è stato esagerato, volgare, inqualificabile, hanno imitato i comportamenti maschilisti di stampo squadrista. Da qui però a dire che il M5S è “il fascismo” ci corre tanta esagerazione e, in alcuni casi, malafede. Il fascismo aveva alle spalle gli agrari, buona parte degli industriali, componenti importanti di alcune potenze europee, timorose che l’Italia stesse diventando la seconda Unione Sovietica. Il M5S invece è formato da ragazzi che hanno dietro solo loro stessi e un esercito di giovani (e meno giovani) disperati, di cui la politica ha smesso di occuparsi, preferendo dedicare, stando alle cronache quotidiane, le proprie attenzioni alla propria sopravvivenza politica, alle amanti, alle escort, alle consulenze per gli amici, agli appalti, alla spartizione delle cariche pubbliche, ecc. Su questo mi trovo d’accordo con Renzi: Grillo va sconfitto con i fatti, non con gli anatemi. Tutta la retorica cresciuta sui fatti incresciosi di questi giorni sa un po’ di posticcio, di forzato, di velo steso sulla realtà per nasconderla. I deputati Pd addirittura, come riferiscono le cronache, hanno intonato Bella Ciao nell’aula di Montecitorio, e in questo modo si sono posti nel campo del ridicolo, o del patetico. Perché non l’hanno cantata quando dovevano regolamentare il conflitto di interessi? Perché non l’hanno cantata quando emergevano gravi e altrettanto antidemocratici fenomeni di corruzione, per esempio di Lusi e Penati? Perché non hanno cantato Bella Ciao quando è emerso che un esattore si è messo in tasca 100 milioni di Ici, il quale se li è divisi chissà con “chi”? Perché non l’hanno cantata quando si è scoperto che a Roma c’era (ma forse c’è ancora) una stampa parallela e clandestina di biglietti falsi degli autobus cittadini che ha reso ai corrotti 70 milioni l’anno? Perché non hanno cantato Bella Ciao quando il prof. Rossi denunciò che Palazzo Chigi con D’Alema era diventata “l’unica Merchant Bank dove non si parla inglese”, ed il cui frutto più maturo è stato il regalo di Telecom a degli incapaci? Perché non l’hanno cantata l’altro giorno quando l’Ue ci ha descritti come un paese con una classe dirigente corrotta e collusa con la criminalità organizzata (tra l’altro da notare che il rapporto è stato reso pubblico il giorno prima che il nostro Presidente della Repubblica andasse a parlare al Parlamento europeo: quando si dice il prestigio che godono le nostre cariche istituzionali all’estero …)? I dirigenti e parlamentari Pd rischiano di somigliare sempre più a quelli del Psi di Craxi. Quel partito negli anni ottanta era diventato il più corrotto nel panorama politico italiano (per fortuna il Pd non è ancora a questo livello, ma è sulla buona strada) però quando si dovevano fare delle manifestazioni di piazza, non so …, a favore dell’opposizione alla dittatura cilena, o dei dissidenti dell’est europeo, erano sempre in prima fila, tanto non andava a intaccare gli appalti e le tangenti, e in questo modo pensavano ancora di far parte della sinistra e di coltivare degli “ideali”. Oppure, se si vuole un altro paragone, rischiano di somigliare a quei cattolici viscidi e corrotti, i quali vanno a confessarsi ogni tanto, fanno qualche donazione ai preti e pensano così di aver prenotato un posto in paradiso, dimenticando il resto dei loro atti. Ma siate seri! Avete detto che il comportamento dei parlamentari grillini è stato di stampo fascista? Bene, ora pensate a lavorare e pensate a comportarvi degnamente come legislatori e politici, e riservate Bella Ciao per cause più meritevoli e consone. A pensarci bene, il comportamento dei deputati Pd non è che una delle forme che in Italia assume il “trombonismo”, malattia che colpisce con particolare virulenza i frustrati che avvertono di non contare nulla.
5/2/14
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