E’ fatta: al Corriere della Sera è stato raggiunto un accordo sui collaboratori. E’ la prima vittoria di questo genere in un quotidiano. Il Comitato di Redazione aveva chiesto che fosse ridimensionata la spesa per i collaboratori “più cari” (talvolta con con compensi iperbolici) e quindi che si trovasse un meccanismo per la protezione della parte più debole di quei colleghi che, pagati pochissimo, contribuiscono con i loro articoli a riempire di notizie il giornale.
Negli ultimi anni e negli ultimi mesi sono stati ridotti i compensi a tutti i collaboratori. Decurtare il 10, il 20 o il 25 per cento dei compensi a chi guadagna cifre irrisorie, sembrava, oltre che immorale, francamente sbagliato anche al fine di difendere il prestigio, l’autorevolezza e la completezza dell’informazione che il Corriere fornisce quotidianamente ai suoi lettori.
Il CdR ha così ottenuto:
– il blocco immediato delle riduzioni dei compensi
– il ripristino dei vecchi compensi a quei colleghi il cui corrispettivo é stato decurtato.
Non solo. Il Comitato di Redazione ha chiesto alla direzione (che si è mostrata disponibile) di regolarizzare la posizione di quei colleghi che sono collaboratori o contratti a termine “storici”.
Su quest’ultimo punto, ovviamente, occorre controllare e pungolare in continuazione la direzione e l’azienda, ma il Comitato di Redazione garantisce che farà il cane da guardia.
PS: Personalmente ringrazio l’USGF (Unione Sindacale Giornalisti Freelance) per la consulenza e i consigli che mi ha dato.
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