Non ci resta che Vespa? Sembra che la Rai voglia arrivare proprio a questo. Ma no! Di certo ci sarà anche Paragone, in quota Lega. Santoro lascia, poi si propone per 1 euro a trasmissione, ma tutto finisce lì. Allora il conduttore di Annozero apre una trattativa con La7, ma forse qualcuno fa pressione su Telecom Italia Media e tutto finisce lì.
L’Annunziata s’è dimessa davvero. Fazio resta, ma a metà. La Rai spera di salvare la faccia firmando con Milena Gabanelli e Serena Dandini. Eppure, già durante la scorsa campagna elettorale, il cosiddetto Servizio Pubblico era venuto meno al suo compito d’informazione annullando i principali programmi di approfondimento politico, da Annozero a Porta a Porta. Ma è proprio questo che vogliono gli abbonati?
Se l’è chiesto Altroconsumo che ha aperto una sottoscrizione per promuovere una Class Action contro la Rai per le ripetute violazioni del contratto di Servizio Pubblico relative anche alla piattaforma satellitare Tivusat, impropriamente a pagamento.
Dopo un primo lancio Altroconsumo ha raccolto 45mila firme e ha presentato istanza al tribunale che, nella prima udienza del 22 giugno, si è riservato di decidere sull’ammissibilità della Class Action.
E la Rai? Si spaventa e, per cautelarsi, presenta un ricorso e chiede al giudice di impedire ad Altroconsumo di pubblicizzare la Class Action e di informarne gli abbonati Rai.
Chi vuole partecipare può dare una pre-adesione sul sito
http://www.altroconsumo.it/radio-tv/rai-diritti-degli-abbonati-violati-s294873.htm
L’adesione è gratuita, riservata a tutti coloro che hanno pagato il canone Rai nel 2010 e il risarcimento richiesto è di 500 euro a testa.
Una firma per due battaglie forti: quella di far riconoscere le Class Action in Italia e, soprattutto, perché non ci meritiamo un servizio pubblico, finanziato con il canone, che non rispetti il diritto a un’informazione indipendente e libera. Una battaglia civile che merita il passaparola!
Giosi Sacchini
Senza Bavaglio
www.senzabavaglio.info
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