CONGRESSO FNSI/Vince sempre la guerra per bande (da Giornalisti Insieme)

  • Il progetto unitario toscano non convince i “signori delle tessere” e prevale la logica del regolamento dei conti in un sindacato i cui vertici sono sempre più lontani dai colleghi. Ci riproveremo, ma occorre una profonda riflessione. Il XXVI Congresso della Fnsi si è concluso a Bergamo con la conferma della dirigenza Siddi-Natale, anche se la guerra per bande in seno alla maggioranza che governa la Federazione ha fatto vittime eccellenti escludendo dal Consiglio nazionale alcuni dirigenti di primo piano della stessa maggioranza.
  • Altra vittima eccellente, la riforma dello Statuto federale che riduceva il numero dei membri del Consiglio nazionale e dei delegati al congresso: disposizioni che, se approvate, sarebbero andate, tra l’altro, nella direzione opposta a quella del nuovo Statuto dell’Associazione stampa toscana che tra poco saremo chiamati a votare attraverso il referendum postale.
  • Una delle poche modifiche approvate è quella che fissa in 4 anni il periodo tra un congresso e l’altro: la permanenza sulle poltrone, soprattutto quelle pregiate dei vertici FNSI, durerà un anno di più.
  • L’Associazione Stampa Toscana, che dopo molti anni affrontava il congresso con lo spirito unitario che da alcuni mesi è alla base dell’iniziativa sindacale nella nostra regione, conferma numericamente la propria rappresentanza con tre consiglieri nazionali professionali (Sandro Bennucci, Lucia Aterini e Cristiano Lozito) ed un consigliere nazionale collaboratore (Nazzareno Bisogni), oltre al presidente Paolo Ciampi.
  • Ma per “Giornalisti Insieme”, il saldo del congresso di Bergamo è in gran parte negativo. E’ infatti fallito il tentativo di far comprendere alle componenti che costituiscono il “governo” della FNSI il peso e l’importanza del faticoso percorso unitario avviato in Toscana e che ha portato con grande sacrificio i colleghi di “Giornalisti Insieme” a sostenere la mozione e la lista di maggioranza nella quale era presente un proprio candidato che, alle votazioni, è stato escluso dal Consiglio nazionale: è la prima volta negli ultimi tre congressi che “Giornalisti Insieme” non ottiene un proprio rappresentante eletto direttamente dal congresso, cosa che era invece sempre avvenuta quando la candidatura era avvenuta insieme alle altre forze di minoranza.
  • Diciamo che sono state tradite, dai vertici della FNSI,  la fiducia ed il coraggio con cui “Giornalisti Insieme” ha guardato alla proiezione nazionale dell’esperienza unitaria toscana. Ma questo dovrà essere motivo di riflessione anche per i colleghi dell’altra componente toscana che, lo riconosciamo, hanno sostenuto lealmente e con forza il progetto unitario al Congresso,  ma sono stati messi di fronte ad una realtà assai cruda: ai vertici nazionali della FNSI non interessa niente del processo unitario toscano.
  • E ciò dovrà essere per tutti motivo di profonda riflessione su come questa esperienza potrà proseguire visto il quadro di indifferenza, se non di ostilità, da parte dell’oligarchia romana.
  • I colleghi di “Giornalisti Insieme” eletti negli organismi dirigenti  della FNSI, dell’AST, dell’Ordine, della Casagit, nei CDR e che hanno fatto parte della delegazione toscana al Congresso di Bergamo e tutti i colleghi toscani che in questi anni ci hanno dato fiducia devono sapere che le logiche con cui viene gestita la FNSI sono lontane da chi vive quotidianamente i problemi della professione.
  • Continueremo a dialogare e a cercare intese nell’interesse superiore degli iscritti e dei non iscritti al sindacato dei giornalisti in Toscana, ma il percorso, purtroppo, sarà più difficile di quanto avevamo immaginato.
  • I colleghi di “Giornalisti Insieme”
  • delegati al XXVII congresso FNSI
  • Sandro Bennucci
  • Stefano Fabbri
  • Michele Manzotti
  • Luigi Paoli
  • Giovanni Spano
  • Giulia Quaranta

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