ELEZIONI FNSI
 Nel Lazio 
la maggioranza piega
le regole. A suo vantaggio

Siamo alle solite: con l’avvicinarsi della scadenza elettorale la maggioranza che governa il nostro sindacato si fa sempre più arrogante, mostrandoci il suo volto più bulgaro, intransigente e retrivo.


 

E’ successo infatti che una serie di candidati delle liste di Senza Bavaglio e di Punto e a Capo siano stati esclusi sia dalle elezioni per il VII Congresso di Stampa Romana che da quelle per il XXVI Congresso della FNSI, perché non in regola con il pagamento delle quote.

Riteniamo che tale scelta sia sacrosanta e legittima per quanto riguarda le elezioni per il Congresso di Stampa Romana, visto che il regolamento della ASR stabilisce espressamente che candidati e firmatari per le varie liste debbano essere in regola con il pagamento delle quote dovute. Ma riteniamo invece che questa scelta sia del tutto arbitraria, illegittima e scandalosa per quanto riguarda le elezioni dei delegati al Congresso della FNSI.

L’art.4 del regolamento FNSI del 1998, integrato dal consiglio nazionale della FNSI nel 2010, stabilisce infatti che “possono partecipare al voto ed essere eletti i giornalisti in regola con il versamento dei contributi dovuti all’ARS per l’anno in cui si svolge la votazione”. In pratica, nessuna Associazione Regionale, tanto meno Stampa Romana, ha il diritto di chiedere altre quote arretrate, a parte quella dovuta per l’anno in corso.

Ancora più grave è il fatto che a Milano – e andrebbe verificato se è così in altre regioni – i colleghi “morosi” possono sia firmare che candidarsi per una lista. Si crea così una evidente difformità nel processo elettorale, che non è più omogeneo come dovrebbe essere. In pratica, è come se alle elezioni politiche italiane si votasse col proporzionale in Sicilia e col maggioritario in Lombardia. Ma quando mai!

Non bisogna infine dimenticare che il numero dei delegati al Congresso FNSI viene ripartito fra le varie Regioni sulla base degli iscritti; solo che a Milano i “morosi” vengono considerati iscritti a tutti gli effetti, mentre a Roma no. E’ per questo che Stampa Romana esprime 44 delegati mentre invece  Stampa Lombarda ne esprime 54? E che dire del fatto che i pensionati in Lombardia pagano una quota associativa che è la metà di quella pagata in lazio e in altre regioni? Non è questo un incentivo che crea ulteriore disomogeneità nel processo elettorale?

Attenzione, amici, perché non sono questioni di lana caprina. E’ in ballo la democrazia interna al sindacato, che non può che essere fondata su un sistema di regole chiare, uniformi e valide per tutti. Se vogliamo che il sindacato sia veramente la casa di tutti, se vogliamo che i giornalisti si avvicinino al sindacato, è ora di mandare a casa una dirigenza sindacale che si trincera dietro alla burocrazia e che in tal modo uccide la democrazia.

Sia noi di Senza Bavaglio che Pierluigi Franz di Punto e a Capo abbiamo rivolto diverse sollecitazioni su questi temi sia ai dirigenti di Stampa Romana che delle FNSI (vedi oltre). L’unica risposta è stata il silenzio. Continueremo perciò a batterci in tutte le sedi perché giustizia sia fatta.

Amedeo Ricucci
Senza Bavaglio

1) LETTERA DI PIERLUIGI ROESLER FRANZ

Al Presidente della FNSI
Dott. Roberto Natale

e p.c.
Al Presidente del Collegio Nazionale dei Probiviri della FNSI
Dott. Romolo Acampora

Al Presidente dell’Associazione Stampa Romana
Dott. Fabio Morabito

Oggetto: DEFINIZIONE DEI SEGGI DEI DELEGATI PROFESSIONALI SPETTANTI AL LAZIO AL CONGRESSO FNSI – INGIUSTIFICATA DISPARITA’ MILANO-ROMA SUL NUMERO DEI DELEGATI – RIAPERTURA DEI TERMINI PER SANARE NEL LAZIO LE CANDIDATURE PER IL CONGRESSO FNSI.

Roma, 10 novembre 2010

Caro Presidente,

essendo rimaste ad oggi inevase le mie e mail del 7 e 8 novembre u.s. (Vedi ampia documentazione allegata) ho l’impressione che quando la FNSI ritenga di avere torto scelga, purtroppo, la via del silenzio. Ho appreso infatti che nonostante la tua presenza al Direttivo dell’ASR di ieri gli argomenti da me sollevati sono stati appena sfiorati senza decidere praticamente nulla.

Poiché sei il Supremo Garante dello Statuto FNSI é quindi tuo preciso compito e dovere pronunciarti entro oggi sulle due delicate questioni che ho posto e che possono inficiare la validità del prossimo Congresso FNSI di Bergamo. Non vorrei infatti che ci si lamentasse poi se ci fosse qualcuno che si rivolgesse al tribunale per far applicare le regole.

Ti riepilogo pertanto le 2 questioni:

1) nel sito internet dell’Associazione Stampa Romana sotto la voce “Speciale Elezioni” é riportato il Regolamento relativo alle sanatorie per le prossime elezioni dal 25 al 28 novembre dei delegati ai Congressi dell’ASR e della FNSI.

A mio parere vi é però un evidente errore.

Infatti il Regolamento varato pochi giorni fa dalla Giunta Esecutiva dell’ASR, mentre ha pieno valore per la fissazione di regole riguardanti le elezioni al Congresso dell’ASR, non ha alcun valore giuridico per quanto riguarda la sanatoria per le prossime elezioni dal 25 al 28 novembre anche dei delegati al Congresso di Bergamo della FNSI, perché tale Regolamento non può mai sostituirsi al vigente Regolamento delle Elezioni approvato dalla FNSI, né tantomeno modificarlo.

Ebbene l’art. 4 del REGOLAMENTO approvato a Roma dal Consiglio Nazionale della Stampa Italiana il 16 Settembre 1998, poi integrato dal Consiglio Nazionale della Stampa Italiana il 4 febbraio 2010, prevede espressamente che per l’elezione dei delegati al Congresso della FNSI “possono partecipare al voto ed essere eletti i giornalisti in regola con il versamento dei contributi dovuti all’ARS per l’anno in cui si svolge la votazione”.

Di conseguenza appare del tutto illegittima la richiesta ai candidati per il Congresso della FNSI anche dei contributi dovuti per il 2008 e il 2009.

Pertanto devono essere sanate le candidature per il Congresso della FNSI imponendo ai candidati di versare i contributi dovuti per il solo anno 2010.

Poiché però gli Uffici dell’ASR, in mancanza di istruzioni precise, non potevano non applicare la delibera – anche se erronea – della Giunta Esecutiva, si rende ora necessaria da parte tua, quale supremo Garante dello Statuto e del Regolamento della FNSI, l’azzeramento della delibera della Giunta Esecutiva dell’ASR con l’accettazione delle candidature non in regola con i versamenti dei contributi dovuti limitandola, come spiegato prima, al solo anno 2010 dando ovviamente tempo qualche giorno in più per la regolarizzazione delle posizioni irregolari.

E’ infatti fin troppo evidente che quei  candidati ai quali sono stati chiesti anche gli arretrati del 2008 e 2009 e che non hanno accettato di pagare ritenendo eccessivo l’esborso sarebbero indebitamente esclusi dall’elettorato non essendo stata richiesta loro la sola quota relativa al 2010.

A mio parere sarebbe palesemente illegittima una qualsiasi diversa interpretazione e i candidati ingiustamente esclusi dalle liste per la FNSI sarebbero legittimati a ricorrere al tribunale unitamente ai rappresentanti delle liste interessate.

Per aiutarti nella decisione che dovrai prendere ti accludo l’interpretazione autentica del citato articolo 4 del Regolamento che ho ritrovato scartabellando le carte del mio archivio. Si tratta della lettera del 25 ottobre 2004 Prot. 6236 inviata per fax alle ore 13,50 dall’allora Presidente della FNSI (ed attuale Segretario Generale della FNSI) Franco Siddi al Presidente della Commissione Elettorale per l’elezione dei Delegati al V Congresso ASR e al XXIV Congresso FNSI Massimo Signoretti e da questi poi consegnata ai vari rappresentanti di lista.

Questa la conclusione di Siddi (vedere accluso allegato): “Ne consegue che un giornalista iscritto ad un Ars da almeno 181 giorni, ancorché moroso, possa candidarsi ed essere eletto come delegato al Congresso nazionale della Stampa, purché l’Associazione certifichi che al momento dell’esercizio del diritto di voto risulti in regola con le quote associative”. Nel capoverso precedente Siddi aveva richiamato l’art. 4, cioé che “possono partecipare al voto ed essere eletti i giornalisti in regola con il versamento dei contributi dovuti all’Associazione per l’anno in cui si svolge la votazione”.

In conclusione la delibera della Giunta Esecutiva dell’ASR é sul punto palesemente illegittima e va annullata, modificandola nel senso sopra indicato dall’allora Presidente della FNSI Franco Siddi, il cui pensiero coincide esattamente con il mio.

Peraltro Franco Siddi concludeva così la sua lettera con queste quasi profetiche parole: “Mi auguro che queste precisazioni possano sgombrare il campo da ogni equivoco e facilitare corrette operazioni di voto”.

2) il numero dei delegati professionali del Lazio per il Congresso della FNSI é sbagliato per difetto perché la ripartizione dei seggi non é stata operata in modo conforme per tutta Italia, in quanto in Lombardia i pensionati possono votare per la FNSI pur pagando una quota inferiore della metà, cioé lo 0,15% contro lo 0,30% del Lazio e del resto d’Italia (vedere mia richiesta di lodo arbitrale).

Questa gravissima sperequazione a favore del numero dei delegati della Lombardia e ai danni di quelli del Lazio ti é stata da me formalmente e tempestivamente (ben 100 giorni fa) contestata, perché viene squilibrato il prossimo Consiglio nazionale che sarà eletto a Bergamo.

Purtroppo é rimasta tuttora senza risposta la mia lettera raccomandata r.r del 7 agosto 2010, ricevuta dalla FNSI il 9 agosto 2010 (ed mail del 29 luglio e 1° agosto 2010) con cui avevo formalmente sollevato il problema a te, in qualità di Presidente della FNSI, e al Presidente del Collegio dei Probiviri della FNSI Romolo Acampora – chiedendo un apposito lodo arbitrale – il fatto che in tutta Italia i pensionati devono versare lo 0,30% per essere iscritti al sindacato (di cui lo 0,10% per la FNSI), mentre in Lombardia hanno stranamente 2 possibilità: 1) lo 0,15% (di cui lo 0,10% per la FNSI e lo 0,05% per l’Associazione Lombarda dei Giornalisti) se non vogliono anche iscriversi all’Unione Giornalisti Pensionati; 2) lo 0,30% (di cui lo 0,10% per la FNSI e lo 0,05% per l’Associazione Lombarda dei Giornalisti) se, invece, vogliono anche iscriversi all’Unione Giornalisti Pensionati.

Questa assurda disparità di trattamento ha ovviamente determinato un ulteriore sbilanciamento a favore dei delegati professionali della Lombardia rispetto a quelli del Lazio per il Congresso FNSI di Bergamo perché i giornalisti pensionati della Lombardia sono ingiustamente favoriti nell’iscrizione al sindacato potendo risparmiare la metà di quanto pagano i giornalisti del Lazio e delle altre 18 Regioni italiane.

In concreto un pensionato della Lombardia che percepisce dall’INPGI un vitalizio di 80 mila euro l’anno lordi e sceglie lo 0,15% deve pagare nel 2010 l’importo di 120 euro, mentre un pensionato del Lazio o di un’altra delle 18 Regioni d’Italia dove é obbligatorio lo 0,30% percepisce dall’INPGI un vitalizio di 80 mila euro annui deve pagare nel 2010 l’importo di 240 euro, cioé il doppio.

Questo iniquo squilibrio ha determinato un minor numero di pensionati iscritti al sindacato nel Lazio e di conseguenza la Lombardia ne ha approfittato con un fittizio maggior numero di delegati professionali.

Restando in fiduciosa attesa di un tuo saggio e rapido pronunciamento ti invio i miei più cordiali saluti.

Pierluigi Roesler Franz

*Pierluigi Roesler Franz è revisore ei conti dell’INPGI, e fa parte della corrente di Puntoeacapo.

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