Cattive notizie per Gaza. Questa è la cronaca della missione umanitaria organizzata dalla Ong Music for Peace che sto seguendo. Il 17 marzo siamo arrivati al valico di Rafah, il giorno dopo i quattro container di aiuti sono stati ammessi alla zona franca ma noi, per questioni che ancora non ci sono chiare, no. Dopo due giorni di attesa i due carichi di medicinali sono stati fatti passare in Palestina, ma sia i volontari che le 36 tonnellate di cibo no: bloccate.
L’assurdo arriva dopo ben sei giorni quando il carico alimentare è stato ufficialmente respinto dalla dogana di Rafah e dirottato, sempre insieme a noi, a El Arish, città egiziana che dal confine è lontana una quarantina di chilometri. “Le autorità egiziane – spiega la Ong ligure – con un continuo rimpallo di competenze e responsabilità, stanno di fatto facendo di tutto per rendere impossibile il transito di volontari e carico”. Così gli aiuti sono accatastati nei centri di smistamento del World Food Program e i suoi volontari, attendono, frustrati e impotenti, che un’iniziativa che dovrebbe avere il sostegno di tutti, si liberi di dubbie e discutibili burocrazie.
L’assurdo arriva dopo ben sei giorni quando il carico alimentare è stato ufficialmente respinto dalla dogana di Rafah e dirottato, sempre insieme a noi, a El Arish, città egiziana che dal confine è lontana una quarantina di chilometri. “Le autorità egiziane – spiega la Ong ligure – con un continuo rimpallo di competenze e responsabilità, stanno di fatto facendo di tutto per rendere impossibile il transito di volontari e carico”. Così gli aiuti sono accatastati nei centri di smistamento del World Food Program e i suoi volontari, attendono, frustrati e impotenti, che un’iniziativa che dovrebbe avere il sostegno di tutti, si liberi di dubbie e discutibili burocrazie.
http://tv.repubblica.it/copertina/gaza-gli-aiuti-bloccati/31366?video
Mario Molinari
Segretario dell’ Ordine dei giornalisti della Lombardia
e volontario in missione verso Gaza
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