Ovvero le mani della politica sulla RAI

Sergio Zavoli è sicuramente un giornalista di grande prestigio e autorevolezza, ma la sua elezione alla presidenza della commissione di vigilanza RAI dimostra con grande chiarezza come la politica non intenda togliere le sue mani dall’emittente di Stato che ormai ha chiaramente abdicato alla sua funzione di servizio pubblico, per abbracciare con grande entusiasmo quella di servizio ai partiti.

Occorre chiarire che lo stesso nome della commissione –  quel “vigilanza” – desta un senso di sconforto. Accettare il concetto che la politica vigili sull’informazione è senza dubbio in contraddizione con i principi di autonomia e indipendenza su cui si basa il corretto giornalismo.

Sembra quasi che la missione della Rai non sia più quella di informare, ma quella di compiacere. Lo scadimento degli ultimi telegiornali e sotto gli occhi di tutti. L’acritica  passerella dei politici nostrani per il commento quotidiano umilia il giornalismo, umilia il sindacato dei giornalisti e umilia anche il pubblico.

Senza Bavaglio

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