Spadari dirigente della FNSI vs l’INPGI per l’ExFissa: perde come creditrice vince come sindacalista

Siamo alla farsa: fedelissima del gruppo ControCorrente fa ricorso e si trova ad avere contro i legali del sindacato gestito da ControCorrente

Senza Bavaglio
Roma,  12 agosto 2023

La sentenza emessa qualche giorno fa dalla Corte di Cassazione che boccia il ricorso contro l’INPGI di Paola Spadari e Pierfrancesco Frerè per ottenere in pagamento dell’exFissa, presenta alcuni aspetti curiosi, di ordine sia politico, sia giuridico.

Partiamo dal primo. Paola Spadari è una fedelissima del gruppo ControCorrente che gestisce tutti gli organismi dei giornalisti: Sindacato, Inpgi, Casagit, Ordine, Fondo Complementare.

La Spadari, che era presidente dell’Ordine del Lazio, ora è segretaria dell’Ordine Nazionale, sempre in quota ControCorrente che l’ha candidata per questa posizione. Sempre candidata nelle liste di ControCorrente anche alle elezioni del sindacato dei giornalisti.

Paola Spadari temiamo che non abbia le idee molto chiare giacché nel suo ricorso alla magistratura per ottenere quanto le spetta, cioè la ex Fissa si è trovata dall’altra parte del tavolo proprio il sindacato, la FNSI, che si costituito contro di lei. Sì, proprio quel sindacato che in un reciproco scambio di favori ha difeso lei e la sua politica sindacal-ordinistica.

Un comportamento piuttosto sconcertante perché così Paola Spadari nella causa contro l’INPGI per ottenere l’exFissa ha nello stesso tempo ricoperto due ruoli: ricorrente e resistente cioè ha vinto e perso: ha perso come giornalista creditrice della ExFissa perché l’emolumento non le sarà pagato, ma ha vinto come dirigente di quella corrente che ha contribuito a sottrarre quanto dovuto per l’exFissa ai colleghi che ne hanno diritto.

Geniale essere riuscita a emulare Giano Bifronte che riusciva a osservare nello stesso tempo il passato e il futuro, nel caso di Spadari vincere e perdere nello stesso tempo. Tra le altre cose, chissà come si comporterà la Spadari creditrice, condannata a pagare le spese legali all’avvocato della Spadari sindacalista.

Ma la sentenza è inquietante anche per un altro aspetto. Visto che l’INPGI non è ritenuto responsabile del denaro dovuto a chi lo rivendica, chi è che è il debitore?

In altri termini se io ho un credito (e questo è pacifico) chi è che lo deve pagare? La FNSI? L’INPGI? O il Fondo costituito a questo proposito da INPGI e FNSI, che però non ha alcuna personalità giuridica? Francamente sconcertante che le istituzioni abbandonino alla sua sorte un cittadino e non lo aiutino a esercitare un suo diritto. Forse nella sentenza gli ermellini avrebbero dovuto scrivere: “La signora Spadari per riscuotere il suo credito si rivolga a…”

Lo sappiamo che è chiedere troppo a un’amministrazione che spesso non tutela i cittadini.

Senza Bavaglio
reportersenzabavaglio@gmail.com
twitter #sbavaglio
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi questo articolo