CdR Corsera: “L’editore non ha spiegato perchè Caizzi è stato licenziato”

AdnKronos
Milano, 2 luglio 2020

‘Disagio per modi non in stile Corriere’

Il Cdr del Corriere della Sera non è in grado, dalle comunicazioni ricevute dall’editore, di valutare la “fondatezza” delle ragioni che hanno portato al licenziamento del corrispondente da Bruxelles Ivo Caizzi, poiché l’azienda, in un’e-mail del direttore del personale Vito Ribaudo, ha spiegato ai rappresentanti dei lavoratori, che chiedevano chiarimenti sull’accaduto, di aver proceduto alla risoluzione del rapporto di lavoro “nell’ambito delle comuni facoltà previste dall’ordinamento legislativo”.

Espressione che, valutata con l’ausilio di un legale, risulta “incomprensibile”, scrive il Cdr, e quindi “non ci consente di entrare nel merito e valutare la fondatezza o meno” del provvedimento. Detto ciò, continua il Cdr, “non possiamo non ravvisare che la risoluzione del rapporto di lavoro con il collega Caizzi ci sia stata comunicata verbalmente e a fatti già avvenuti, senza una preventiva consultazione”.

Il rapporto di lavoro, sottolinea il Comitato di redazione, “è stato inoltre interrotto senza alcun preavviso all’interessato, in un momento straordinario di lockdown e, per giunta, nei riguardi di un collega impegnato in una sede all’estero. Al di là di ogni altra considerazione legale resta il profondo disagio per i modi usati, che non si addicono alla tradizione e allo stile del Corriere della Sera”, conclude il Cdr.

AdnKronos
29-06-2020

Ecco il carteggio tra il CdR e il capo del personale Vito Ribaudo reso noto dal Comitato di Redazione ai colleghi qualche giorno fa

Sabato 11 aprile 2020 il CdR scrive a Vito Ribaudo

Egregio dottor Ribaudo,

abbiamo appreso giovedì sera da una sua comunicazione verbale che l’azienda ha proceduto alla risoluzione del rapporto di lavoro con il collega Ivo Caizzi. Da quanto ci riferisce il collega tutto ciò sarebbe avvenuto con modi e procedure che lasciamo a dir poco perplessi. Il collega ha infatti avuto comunicazione senza alcun preavviso e mentre si trova in obiettive condizioni di difficoltà, legate all’emergenza coronavirus, che lo costringono a restare bloccato nella sua residenza di Bruxelles.

Ivo Caizzi

Oltre alle modalità vorremmo capire se la risoluzione del rapporto di lavoro sia avvenuta nel rigoroso rispetto delle norme in materia. Restiamo in attesa di conoscere le argomentazioni dell’azienda per valutare se ci siano gli estremi di una condotta discriminatoria.

Cordiali saluti.

Il Cdr

Martedì 14 aprile Ribaudo risponde al CdR mettendo per conoscenza anche il direttore Luciano Fontana

Buongiorno a tutti,

vi confermo quanto vi ho riferito nell’ultimo incontro di giovedì 9 aprile.

Abbiamo proceduto alla risoluzione del rapporto di lavoro con il dottor Ivo Caizzi nell’ambito delle comuni facoltà previste dall’ordinamento legislativo.

Il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana

Rispetto alle condizioni di difficoltà legate ai tempi di abbandono della residenza a Bruxelles e di restituzione delle dotazioni aziendali in suo possesso restiamo a disposizione per capire come procedere e vi chiediamo anche di svolgere da tramite con il dr Caizzi per trovare delle soluzioni idonee vista la situazione particolare in essere.

Vito Ribaudo

Lunedì 11 maggio 2020 il CdR scrive ancora al direttore del personale

Gentile dottor Ribaudo,

siamo costretti a ritornare sulla risoluzione del rapporto di lavoro con il collega Ivo Caizzi. Dopo aver esaminato il vostro provvedimento con l’ausilio di un’assistenza legale risulta incomprensibile l’espressione “comuni facoltà previste dall’ordinamento legislativo”. E ciò non ci consente di entrare nel merito e valutarne la fondatezza o meno.

Detto ciò non possiamo non ravvisare che la risoluzione del rapporto di lavoro con il collega Caizzi ci sia stata comunicata verbalmente e a fatti già avvenuti, senza una preventiva consultazione. Il rapporto di lavoro è stato inoltre interrotto senza alcun preavviso all’interessato, in un momento straordinario di lockdown e, per giunta, nei riguardi di un collega impegnato in una sede all’estero.

Al di là di ogni altra considerazione legale resta poi il profondo disagio per i modi usati che non si addicono alla tradizione e allo stile del Corriere della Sera.

Il Cdr

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