La strategia RCS di Cairo tra stati di crisi, dividendi e bonus d’oro

Senza Bavaglio
Milano, 28 aprile 2020

L’editore Urbano Cairo ha chiesto aiuti pubblici al ministero del Lavoro, dichiarando lo “stato di crisi” del Corriere della Sera, nonostante gli ingenti utili negli ultimi due anni nel suo gruppo RCS e i “bonus d’oro” elargiti ai dirigenti. Situazione analoga a base di tagli dei costi giornalistici nelle redazioni si registra alla Gazzetta dello Sport e alla RCS periodici

Ma, se si ipotizzano sue responsabilità nell’arretramento dei quotidiano di via Solferino, Cairo fa sapere che in realtà il Corriere va molto bene, ed è primo nelle classifiche di settore e in marzo/aprile – con l’enorme attenzione sull’emergenza Coronavirus – le copie digitali sarebbero crescite “quasi del 20 per cento”.

Ma sono molte le notizie sorprendenti che emergono dalle risposte a Ivo Caizzi, corrierista di lungo corso, che da tanti anni rivolge domande critiche – come piccolo azionista -alle proprietà avvicendatesi nel controllo del quotidiano di via Solferino. E che sono state pubblicate sul sito di RCS MediaGroup in vista dell’assemblea annuale degli azionisti del gruppo in programma il 29 aprile.

Senza Bavaglio

ASSEMBLEA ORDINARIA RCS MEDIAGROUP S.P.A. 29 APRILE 2020 DOMANDE PERVENUTE DAL SOCIO IVO CAIZZI PRIMA DELL’ASSEMBLEA (IN DATA 20 APRILE 2020) E RELATIVE RISPOSTE DELLA SOCIETA’ AI SENSI DELL’ART. 127- TER DEL D. LGS. N. 58/1998 (la numerazione delle domande fa riferimento all’elenco trasmesso dal socio)

1) Non credete possa risultare dannoso per il gruppo e per la credibilità del suo principale asset, il Corriere della Sera, dare dividendi agli azionisti, dopo che RCS ha annunciato – già prima dell’emergenza Covid-19 – la richiesta di aiuti pubblici per lo “stato di crisi” dello stesso Corriere? Non sarebbe meglio investire nel gruppo l’importo dei dividendi e non attingere dallo Stato, che deve aiutare tanti italiani in difficoltà?

Risposta: In data 21 aprile 2020, il Consiglio di Amministrazione del socio Cairo Communication S.p.A. (che detiene una partecipazione pari al 59,693% del capitale di RCS), condividendo la posizione del proprio socio di controllo U.T. Communications S.p.A., ha ritenuto opportuno che anche gli azionisti supportino i significativi sforzi che il gruppo, i suoi dipendenti, collaboratori e fornitori sono e saranno chiamati a dover sostenere nei prossimi mesi, consentendogli di disporre di ulteriori risorse per contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria derivante dall’epidemia CoVid-19. Pertanto, – pur condividendo le motivazioni della proposta del Consiglio di Amministrazione di RCS in merito alla distribuzione del dividendo 2019 e prendendo favorevolmente atto degli importanti risultati raggiunti dal gruppo RCS nel 2019 – ha deliberato di esprimere voto contrario alla proposta di distribuzione del dividendo all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci del 29 aprile 2020.

2) Nel bilancio confermate di non essere riusciti a fermare le preoccupanti perdite di copie e di ricavi editoriali del Corriere, che logicamente va meno peggio della media di settore (dato che è storicamente il primo quotidiano nazionale, è venduto soprattutto nell’area più ricca del Paese e vanta ancora la migliore redazione in Italia). Visti gli effetti negativi dei precedenti “stati di crisi”, la attuale richiesta di questi aiuti di Stato va considerata una rinuncia al rilancio del Corriere come grande quotidiano indipendente di qualità?

Urbano Cairo

Risposta: L’andamento della diffusione delle copie cartacee è comune in tutto l’occidente. Nella relazione finanziaria annuale si evidenzia un andamento della diffusione di Corriere e Gazzetta migliore rispetto ai mercati di riferimento Gli stati di crisi non hanno escluso l’obiettivo costante di sostegno alla attività del Corriere e l’attenzione alla sua qualità, vero fattore di vantaggio competitivo in tutti gli anni della sua storia. Per altro, nell’attuale piano di prepensionamenti è previsto l’obbligo di una assunzione ogni due prepensionamenti di giornalisti. Benché, ai sensi di legge, tale assunzione non debba necessariamente avvenire con contratto giornalistico, proprio a tutela della qualità dei contenuti del Corriere, l’Editore si è invece impegnato ad assumere solo giornalisti, con enfasi particolare posta sulle competenze digitali necessarie alla trasformazione in atto del nostro modello di business. Il piano di prepensionamento si inserisce nel contesto della riorganizzazione in corso, anche dei processi editoriali, proiettata allo sviluppo del digitale ed è funzionale anche al conseguimento di una maggiore flessibilità così come all’ingresso di nuove competenze. Il Piano di riorganizzazione del Corriere della Sera è incentrato sull’evoluzione dei prodotti digitali e sull’organizzazione del lavoro predisposta dal Direttore Luciano Fontana per proseguire nel processo di affinamento dell’integrazione carta-digitale. Un progetto di questa natura è destinato a operare per definizione sul lungo periodo – al netto della durata di 24 mesi del piano stesso – perché il futuro dell’informazione di un quotidiano di qualità come il Corriere riguarda in contemporanea il prodotto cartaceo e le evoluzioni del sistema digitale.

3) La politica dei dividendi e di ingenti somme premiali ai dirigenti – quando non si è ancora riusciti a rilanciare il Corriere – significa che il vertice RCS punta sui tagli di costi nel breve e non nell’investire a lungo termine?

Risposta: La distribuzione dei dividendi rappresenta la normale remunerazione del capitale di rischio, anche dei piccoli azionisti, e non ha correlazione con le scelte relative agli investimenti di lungo termine o una politica di taglio di costi. La politica della remunerazione è impostata per supportare il conseguimento degli obiettivi aziendali nel medio-lungo periodo.

4) Nel contesto internazionale dei grandi quotidiani è notorio che si possano conseguire più copie a prezzo pieno e più ricavi editoriali, se si offre più qualità dell’informazione. Escludendo le note testate in lingua inglese, che godono di maggiori spazi di mercato, c’è l’esempio della Francia, dove i quotidiani hanno vendite all’estero marginali. Le Monde, puntando sulla qualità, nel 2019 ha conseguito un +12,18% con 323.565 copie nella diffusione pagata (dati Acpm), dopo vari esercizi positivi. Le Figaro è salito del + 5,31% a 325.938 copie, dopo una moderata crescita dal 2016. Come mai la direzione Fontana al Corriere non ci riesce?

Risposta: Oggi il Corriere della Sera è primo in Italia sulla diffusione totale, come è quasi sempre accaduto nella sua storia, è primo nella diffusione in edicola (migliorando il suo posizionamento sotto la direzione di Luciano Fontana), è primo nelle copie ads digitali, è primo nel numero di lettori rilevati da Audipress (anche in questo caso migliorando il suo posizionamento con la direzione di Luciano Fontana), è primo come numero di utenti unici giorno (per la prima volta proprio a marzo 2020), è primo come numero di utenti unici settimanali, è primo come utenti unici mensili.

5) Se si parte dalle 580 mila copie iniziali del Corriere su carta, con la direzione De Bortoli & Fontana e poi con quella di Fontana si sarebbero perse circa 300 mila copie nella diffusione totale scesa a circa 280 mila (carta + digitale): dopo l’allontanamento progressivo dal modello di giornale con informazione di notevole qualità, attendibilità, indipendenza e originalità. Ma, nell’assemblea RCS 2019, il presidente ha contestato verbalmente il significato dei dati dopo il suo arrivo perché avrebbe eliminato le copie non remunerative. Può chiarire quante erano queste “copie” tagliate?

Risposta: Senza entrare nel merito dei numeri di copie indicati nella domanda, la contrazione delle diffusioni è stata una tendenza in atto da anni nel comparto editoriale e tratto comune anche a molte testate di prestigio di altri paesi. Segno evidente di una trasformazione settoriale e storica, non connessa con il livello qualitativo dei contenuti sui quali peraltro si continua ad investire. La diffusione di un giornale viene certificata dall’ads. I dati sono verificabili in quanto pubblici sul sito di ads. La differenza tra la diffusione totale cartacea e la diffusione nei cosiddetti canali previsti dalla legge, indicatore che comprende le edicole e la distribuzione porta a porta, è prevalentemente data dalle cosiddette altre vendite, all’interno delle quali si classificano le copie vendute ad esempio agli alberghi, alle compagnie aeree, ai treni, etc..

6) Sorvolando sul suo periodo all’Unità, quotidiano di partito che ha chiuso, Fontana al Corriere, da direttore, condirettore e vicedirettore, ha visto continue perdite di copie e di ricavi editoriali (con relativi stati di crisi). Ci sarà almeno stato l’atteso forte aumento delle copie digitali a prezzo pieno, in marzo e aprile, in seguito all’enorme attenzione su un evento catastrofico senza precedenti come il coronavirus?

Risposta: Marzo e aprile sono stati mesi molto forti sul fronte della crescita delle copie digitali. Nel solo periodo legato all’emergenza del Coronavirus, gli abbonamenti digitali relativi alla sola digital edition del Corriere, sommando gli abbonamenti di Digita+ e Tutto+, sono cresciuti di quasi il 20%.

7) La promozione natalizia di due abbonamenti annuali del Corriere digitale è quantificabile in 14 o 15 centesimi a copia? Quanti nuovi lettori ha portato? O ha fatto capire che l’attuale modello di giornale non regge il mercato nemmeno a bassissimo prezzo, se non fa la differenza rispetto ai media online gratuiti (o quasi) in crescita?

Risposta: L’operazione natalizia di quest’anno ha avuto ottimi risultati, in crescita rispetto alla identica operazione del 2018. Il numero di nuovi abbonati è stato più del doppio di quelli ottenuti a Natale 2018, a dimostrazione del fatto che il modello che stiamo seguendo sta funzionando.

8) Editore e Cda hanno valutato che tanti lettori sono disposti a pagare solo per quotidiani di qualità e molto credibili, quindi non condizionati da anomale influenze esterne e dalla pubblicità e dal marketing?

Risposta: Il Corriere della Sera ha sempre garantito ai propri giornalisti la massima indipendenza, senza cercare inutili motivi di condizionamento da parte di attori esterni. Pubblicità e marketing operano nel pieno rispetto di questi principi, consapevoli come sono che lettori e inserzionisti scelgono il Corriere proprio per la sua autorevolezza, che si fonda sulla indipendenza della redazione.

9) Editore e Cda hanno valutato che l’informazione di qualità si produce partendo da: 1) lavoro, lavoro, lavoro; 2) lavoro, lavoro, lavoro; 3) lavoro, lavoro, lavoro; e che una pagina con informazione originale e di qualità, che costa diciamo 100 in lavoro, spesso produce risultati; mentre in genere si perdono copie se con lo stesso 100 si realizzano 10 pagine con notizie riciclate, superficiali o promozionali, previsioni, scenari, parole-parole-parole, opinioni banali, infografica eccessiva, ecc.?

Risposta: La domanda non è pertinente rispetto ai punti all’ordine del giorno e in ogni caso è posta in modo da far trasparire un’opinione sulla qualità del Corriere che riteniamo non condivisibile, come peraltro confermato dalle ricerche effettuate nel tempo sulla soddisfazione dei nostri lettori.

10) Il presidente/ad Cairo non teme che le perdite di copie e di ricavi editoriali, insieme all’annuncio dello “stato di crisi”, gli attribuiscano l’immagine dell’editore che sta portando il Corriere verso la retrocessione?

Risposta: Dall’arrivo del dottor Cairo, nel 2016 le attività di RCS sono state focalizzate sulla valorizzazione e l’arricchimento dei contenuti editoriali, ed il lancio di nuovi progetti (Economia, Buone Notizie, Cook, etc) anche digitali. Oggi il Corriere della Sera si è confermato leader del suo settore si riferimento, migliorando la sua posizione rispetto al passato. In particolare oggi il Corriere della Sera è primo sulla diffusione totale, è primo nella diffusione in edicola, è primo nelle copie ads digitali, è primo nel numero di lettori rilevati da Audipress, è primo come numero di utenti unici giorno, è primo come numero di utenti unici settimanali, è primo come utenti unici mensili. Non era così prima dell’arrivo del dottor Cairo come azionista di maggioranza della società, in particolare sulla diffusione in edicola, sul numero dei lettori rilevati da Audipress, sulle copie ads digitali e sugli utenti unici giornalieri.

11) Considerando anche le previsioni di recessione in arrivo, non credete che al Corriere sia indilazionabile un efficace e “reale” piano di rilancio (anche a costo zero)?

Risposta: Con riferimento agli investimenti sul prodotto ricordiamo che anche nel 2019 si è proseguito il percorso avviato nel 2017/2018 con nuove iniziative che hanno tutte riscontrato un significativo apprezzamento sul mercato in termini di lettori e investimenti pubblicitari. Tra queste ricordiamo il rilancio del nuovo 7 affidato a Barbara Stefanelli e il lancio del nuovo supplemento del giovedì Corriere Salute la cui redazione ha contribuito in modo sostanziale al notevole lavoro di copertura redazionale di questi ultimi mesi sul tema del Covid-19. Le performance in edicola del Corriere hanno premiato questa linea con una tenuta della diffusione in edicola sensibilmente migliore sia rispetto agli omologhi andamenti degli anni precedenti che nei confronti della concorrenza, nei cui confronti è aumentato il vantaggio diffusionale del Corriere.

12) Quando riterrete necessari avvicendamenti alla direzione del Corriere, intendete garantire ai lettori una selezione meritocratica, professionale, aperta e trasparente come a Le Monde, Economist o Guardian?

Risposta: Il direttore Fontana gode della piena fiducia dell’Editore e non è previsto alcun avvicendamento.

13) State considerando di far tornare il Corriere della Sera, come in passato, in una società separata?

Risposta 2018: Non è una ipotesi allo studio.

14) Le chiusure di tante edicole e il crollo del loro valore commerciale aprono per RCS l’opportunità di rilevarne molte per costruire una rete di vendita, poi da innovare e rendere redditizia. Condividete e vi attiverete?

Risposta: La chiusura delle edicole è un fenomeno di mercato legato al calo del liquidato complessivo. RCS per la diffusione si avvale della società m-dis Distribuzione Media SpA S.p.A. (partecipata al 45%), che ha dato impulso allo studio di sinergie del canale al fine di migliorarne la sostenibilità economico finanziaria e implementato nuove attività per modernizzare il modello di business delle edicole e generare nuove fonti di ricavo: in particolare, oltre ai servizi di pagamento di multe e bollette e le ricariche telefoniche, negli ultimi anni è stato dato impulso ai servizi di attivazione delle sim di operatori di telefonia mobile, al pagamento tramite contrassegno, ma sono aumentati i clienti che usufruiscono dei servizi di punto di ritiro dell’ecommerce. In circa 4.000 edicole i clienti che acquistano on-line possono ritirare gli ordini effettuati sui siti di molte aziende e, dal mese di agosto 2019, anche chi acquista su Amazon può indicare come punto di ritiro dei pacchi l’edicola più vicina. In un contesto come quello che stiamo vivendo negli ultimi mesi, nel quale il graduale rientro alla normalità non può prescindere dal contenimento degli assembramenti di persone in luoghi pubblici quali supermercati e grandi magazzini, gli alti livelli di utilizzo dell’e-commerce sono destinati a continuare, con sovraccarico di trasporti e logistica dei corrieri tradizionali. È in quest’ambito che riteniamo di possa confermare il nuovo ruolo delle edicole: la filiera dei giornali garantisce tempi di consegna al passo con altri operatori logistici e le edicole garantiscono social distance e tempi di ritiro immediati grazie alla facile accessibilità e al fatto che gli edicolanti ricevono all’alba i prodotti editoriali e gli altri pacchi dell’e-commerce, preparano i colli prima dell’apertura e permettono il ritiro al cliente finale in pochi secondi.

15) Potete confermare che RCS ha verificato con grande attenzione che lo “stato di crisi” del Corriere sarebbe in regola con la normativa sulle erogazioni pubbliche?

Risposta: Il Piano di riorganizzazione del Corriere della Sera, avviato il 5 febbraio e firmato in sede ministeriale il 22 aprile 2020, è in regola con la normativa che definisce gli interventi legati all’Editoria come da Legge di Bilancio del 30.12.2019.

16) Nel bilancio, in relazione al contenzioso attivato dal compratore per la vendita al fondo speculativo Delphine della sede storica di Via Solferino, si legge che RCS, “acquisite le valutazioni dei propri legali, ha ritenuto che non sussistano i presupposti per l’iscrizione di fondi rischi”. Ma, se non vedete rischi, perché “la società si è impegnata a tenere indenne il Presidente da ogni eventuale costo o danno a questi derivante a seguito delle contestazioni giudiziali e stragiudiziali”?

17) Tanti anni fa la sede del Corriere fu già ceduta con una operazione finanziaria. Ma dopo una “moral suasion”, attuata informalmente da giornalisti di Via Solferino, arrivò la retromarcia. RCS ha tenuto conto di quel precedente prima dell’attuale contenzioso?

Risposta congiunta alle domande 16 e 17: Per la descrizione del contenzioso e della delibera di indennizzo si fa rinvio al paragrafo intitolato “Complesso Immobiliare di Via Solferino” alla pagina 51 della Relazione Finanziaria Annuale nella versione a stampa. Si segnala che il citato indennizzo riguarda atti compiuti dal Presidente quale legale rappresentante di RCS, in nome, per conto e nell’interesse della stessa, in esecuzione di una delibera del Consiglio di Amministrazione. È dunque del tutto normale e conforme a legge che – ferma restando l’infondatezza delle pretese delle controparti – gli effetti di tali atti, ivi incluse le spese, ricadano sulla Società e non sul suo legale rappresentante personalmente (indebitamente citato in causa).

18) Oltre al milione aggiuntivo per l’ad Cairo e i 300 mila euro per il vice Pompignoli, potete specificare gli importi dei singoli bonus a tutti gli altri dirigenti? E come si conciliano queste somme con la richiesta dello “stato di crisi” e con il non pagare più il Premio Fedeltà ai giornalisti del Corriere per i 30 anni di anzianità (pari a poche migliaia di euro “una tantum”)?

Risposta: Le informazioni relative ai compensi erogati ai dirigenti con responsabilità strategica sono contenute ai paragrafi I.7 e II.4 della Relazione sulla Remunerazione, cui si rimanda. L’istituto del “Premio di Fedeltà” è stato mantenuto per i 20 e i 25 anni di anzianità di servizio al Corriere e abrogato per le successive scadenze (30, 35 e 40 anni) con un accordo del luglio 2019.

19) Nella relazione sulle remunerazioni si legge che il consigliere Simontacchi avrebbe venduto il suo pacchetto di 495.278 azioni RCS. Non crede nel futuro della società che co-amministra? Ed è possibile sapere quanto ha guadagnato o perso sul valore di carico?

Risposta: Le informazioni relative alle operazioni compiute dagli amministratori sulle azioni della società sono disponibili, ai sensi di legge, sul meccanismo di stoccaggio autorizzato www.emarketstorage.it e sul sito internet della Società nella sezione Governance/ Internal Dealing.

20) Non ritenete di potenziare il CdA con due consiglieri esperti di giornalismo di qualità, magari non italiani (visto che dovrebbero avere nel curriculum l’aver fatto crescere le copie vendute a prezzo pieno)?

Risposta: Il Consiglio di Amministrazione esprime un’adeguata pluralità di competenze che si integrano e completano con quanto espresso dal management. I risultati di RCS degli anni 2017, 2018 e 2019 lo testimoniano.

21) RCS intende dedicare più attenzione e introdurre maggiori precauzioni a tutela della salute dei dipendenti, dai rischi del Covid-19 fino ai possibili effetti collaterali delle onde elettromagnetiche e delle nuove tecnologie utilizzate negli strumenti di lavoro?

Risposta Il Gruppo RCS pone da sempre una forte attenzione alla salute e alla sicurezza dei dipendenti. Gli apparati e le attrezzature tecnologiche rispondono alle normative vigenti in materia e, quando necessario, in alcune aree, si procede alla misurazione dei parametri in campo per mezzo di tecnici abilitati. Le misure di precauzione messe in atto per l’emergenza sanitaria covid-19 (dalla fornitura dei dispositivi di protezione individuale all’introduzione dello smart working come misura per evitare l’assembramento) hanno rafforzato il livello di attenzione nei confronti della salute dei dipendenti come bene primario da salvaguardare, al di là degli obblighi derivanti dalle disposizioni governative in materia.

Quest’anno anche il Comitato di Reazione del Corriere della Sera ha presentato le sue domande in vista dell’assemblea degli azionisti di RCS Mediagroup appreverso il membro Paolo Ottolina.

ASSEMBLEA ORDINARIA RCS MEDIAGROUP S.P.A. 29 APRILE 2020 DOMANDE PERVENUTE DAL SOCIO COMITATO DI REDAZIONE CORRIERE DELLA SERA RAPPRESENTATO DAL PRESIDENTE PAOLO OTTOLINA PRIMA DELL’ASSEMBLEA (IN DATA 20 APRILE 2020) E RELATIVE RISPOSTE DELLA SOCIETA’ AI SENSI DELL’ART. 127-TER DEL D. LGS. N. 58/1998 (la numerazione delle domande fa riferimento all’elenco trasmesso dal socio)

1) Da piccoli azionisti Rcs interveniamo a nome dei giornalisti del Corriere della Sera per esporre la nostra contrarietà al preannunciato dividendo. Siamo ben consci che sia giusto remunerare il capitale di rischio, ma ci sono momenti in cui chi governa un’azienda deve sapersi mostrare pienamente in sintonia con un Paese che sta vivendo forse il momento più drammatico dal dopoguerra. Lo hanno fatto tante aziende, lo hanno fatto anche molti azionisti di minoranza di Rcs, che nelle loro aziende hanno deciso di non distribuire dividendi. Considerato il momento storico che viviamo, non sarebbe più saggio lasciare in azienda il capitale destinato ai dividendi? Non sarebbe il caso di seguire l’esempio di Banca Intesa, la più grande banca del Paese, che ha deciso di non distribuire dividendi?

La pagina del Corriere della Sera che contiere una pubblicità mascherata, segnalata del CdR al direttore

Risposta: In data 21 aprile 2020, il Consiglio di Amministrazione del socio Cairo Communication S.p.A. (che detiene una partecipazione pari al 59,693% del capitale di RCS), condividendo la posizione del proprio socio di controllo U.T. Communications S.p.A., ha ritenuto opportuno che anche gli azionisti supportino i significativi sforzi che il gruppo, i suoi dipendenti, collaboratori e fornitori sono e saranno chiamati a dover sostenere nei prossimi mesi, consentendogli di disporre di ulteriori risorse per contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria derivante dall’epidemia CoVid-19. Pertanto, – pur condividendo le motivazioni della proposta del Consiglio di Amministrazione di RCS in merito alla distribuzione del dividendo 2019 e prendendo favorevolmente atto degli importanti risultati raggiunti dal gruppo RCS nel 2019 – ha deliberato di esprimere voto contrario alla proposta di distribuzione del dividendo all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci del 29 aprile 2020.

2) Nel Piano di riorganizzazione per la realizzazione dei programmi di conversione digitale per il personale giornalistico della testata “Corriere della Sera” ai sensi del comma 499 dell’art. 1 della Legge di bilancio n° 160/2019, presentato, anche ai sensi dell’Allegato D – CNLG e inviato in data 5 febbraio 2020 al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e firmato da azienda e Cdr, si parla di “investimenti per 4 milioni di euro, finalizzati in gran parte all’ammodernamento del sistema editoriale, di produzione e sviluppo digitale”. Non sarebbe opportuno destinare una quota dei previsti dividendi a rafforzare il suddetto piano di trasformazione digitale, indispensabile per fronteggiare al meglio le ricadute della crisi economica che farà seguito all’emergenza sanitaria

3) Ritenete che i 4 milioni di euro stanziati dal sopra citato piano siano sufficienti per “l’ammodernamento del sistema editoriale, di produzione e sviluppo digitale”? Quando si parla di “ammodernamento” l’azienda ragiona sulla sostituzione dell’attuale sistema editoriale Methode o di generici aggiornamenti software?

4) Più in generale non ritenete opportuno destinare i dividendi per il rilancio editoriale delle testate del gruppo Rcs, in particolare del Corriere della Sera, in modo da rafforzarne la leadership in una fase di profonda trasformazione del settore editoriale che, a giudizio di molti osservatori, potrebbe profilarsi anche come un’opportunità per quelle aziende che sapranno meglio fronteggiare l’attuale fase di crisi del settore, ammodernando il processo produttivo per meglio intercettare la crescente domanda di informazione di qualità, sull’esempio delle grandi testate internazionali?

Risposta comune alle domande 2, 3 e 4: L’azienda ritiene adeguati i 4 milioni di investimenti, destinati all’evoluzione delle componenti tecnologiche del sistema editoriale, dei flussi di produzione sui diversi canali e allo sviluppo digitale. Tra l’altro, è prevista l’ introduzione di un nuovo sistema editoriale per il canale web, già in fase di selezione, si provvederà all’ammodernamento delle piattaforme relative alla delivery del flusso cartaceo, saranno introdotti in redazione strumenti per incrementare il numero degli abbonati digitali, e si continuerà con le attività di rinnovamento delle dotazioni. 2

5) Con riferimento all’attuale crisi sanitaria ed economica legata al Covid-19, ritenete che nel 2020 il peso del digitale salirà nel fatturato dell’area Quotidiani Italia? Rispetto ai piani precedenti sarà accelerata la transizione verso i prodotti digitali?

Risposta: Riteniamo che il peso dell’area digitale crescerà. Le strategie di sviluppo dei prodotti digitali e di spinta degli abbonamenti digitali vanno in questa direzione. Il periodo del Covid ha influenzato anche le abitudini di consumo indirizzandole molto sui servizi digitali e l’e-commerce. E questo sta avendo un forte impatto anche nella nostra attività. La pubblicità che in questi mesi è in difficoltà sui prodotti tradizionali consegue buoni risultati sul sito di Corriere, che beneficia in modo evidente degli importanti dati di traffico di queste settimane a cui si aggiunge la significativa crescita del numero degli abbonati.

6) Il Comitato di Redazione del Corriere della Sera in passato ha fortemente contestato la vendita dell’immobile di Via Solferino, ritenendolo un grave danno per l’azienda e denunciando le responsabilità delle precedente proprietà. Di conseguenza valuta positivamente qualunque tentativo volto a ritornare in possesso le sede storica del Corriere. Allo stesso tempo ritiene che ciò non possa avvenire aumentando i rischi per i conti di Rcs. Ciò premesso per quanto riguarda l’arbitrato in corso tra Rcs e Blackstone sulla vendita dell’immobile confermate il giudizio di “non sussistenza” dei “presupposti per l’iscrizione di fondi rischi”, nonostante presso la Corte di New York sia pendente una richiesta di danni intentata da Blackstone?

Risposta: Si fa rinvio al paragrafo intitolato “Complesso Immobiliare di Via Solferino” alla pagina 51 della Relazione Finanziaria Annuale nella versione a stampa.

7) Sempre con riferimento alla vicenda dell’arbitrato, perché è stata concessa al presidente Urbano Cairo manleva sulla causa intentata da Blackstone a carico del presidente stesso? Non ravvisare il rischio che un eventuale esito avverso impatterebbe in maniera pesantissima sulla situazione patrimoniale di Rcs e quindi sulla stabilità economica delle varie testate?

Risposta: Come indicato al paragrafo intitolato “Complesso Immobiliare di Via Solferino” alla pagina 51 della Relazione Finanziaria Annuale nella versione a stampa, le domande risarcitorie avanzate nei confronti del Presidente di RCS nei citati contenziosi pendenti presso la Supreme Court of New York (allo stato sospesa) sono basate sulle medesime circostanze di fatto su cui si fondano le identiche domande avanzate nei confronti della Società. La citata manleva riguarda atti compiuti dal Presidente quale legale rappresentante di RCS, in nome, per conto e nell’interesse della stessa, in esecuzione di una delibera del Consiglio di Amministrazione. È dunque del tutto normale e conforme a legge che – ferma restando l’infondatezza delle pretese delle controparti – gli effetti di tali atti, ivi incluse le spese, ricadano sulla Società e non sul suo legale rappresentante personalmente (indebitamente citato in causa).

Condividi questo articolo