Fnsi contro la libertà di pensiero e di parola: processo alla “dissidente” Daniela Stigliano

L’accusa è di aver criticato il contratto Uspi e aver espresso forti preoccupazioni per la tenuta dei conti dell’Inpgi durante i lavori degli Stati generali dell’Informazione e dell’Editoria il 4 luglio scorso

da Unità Sindacale
Miano, 12 novembre.

La Fnsi guidata dalla maggioranza di Lorusso e Giulietti vieta la libertà di pensiero e di parola. E manda a processo i “dissidenti”.

Daniela Stigliano, caporedattore del settimanale Oggi (Rcs) e leader di Unità sindacale, sarà interrogata mercoledì 13 novembre dal Collegio dei Probiviri dell’Associazione lombarda dei giornalisti. L’accusa? Aver criticato il contratto Uspi e aver espresso forti preoccupazioni per la tenuta dei conti dell’Inpgi durante i lavori degli Stati generali dell’Informazione e dell’Editoria il 4 luglio scorso, dov’era presente come semplice giornalista e non come esponente sindacale (qui il video dell’intervento, a partire da 3:06:50). Tutte posizioni peraltro note e pubbliche da anni.

L’esposto nei confronti di Stigliano, componente della Giunta della Fnsi e consigliera generale dell’Inpgi, è stato presentato dall’ex presidente dell’Associazione valdostana e consigliere nazionale Benoit Girod ai Probiviri della Fnsi e da questi girato ai Probiviri della Lombarda, che hanno giudicato ammissibile un processo alle idee e alla libertà di parola e deciso di avviare il procedimento disciplinare.

La domanda è: come può essere credibile un Sindacato dei giornalisti nella difesa dell’articolo 21 della Costituzione, della democrazia e della libertà di stampa e nella protesta contro il bavaglio all’informazione, se poi nega il diritto di esprimere le proprie idee quando sono diverse dal “pensiero unico” della maggioranza? Come può, questa maggioranza della Fnsi che preferisce i processi al dialogo e al confronto democratici, avere la forza di difendere il lavoro e l’autonomia di tutti noi giornalisti?

Unità Sindacale

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