Viva il Belpaese: Roberto Napoletano indagato dai giudici approda al Quotidiano del Sud

Speciale per Senza Bavaglio
Alessio Algeri
Roma, 8 aprile 2019

“Il Sud non tace, il Sud letto in grande, il Sud come non l’avete mai sentito” sono gli slogan utilizzati dal Quotidiano del Sud per annunciare che il prossimo 10 aprile amplierà la sua offerta e proporrà ai lettori anche un’edizione nazionale, “L’ALTRA VOCE dell’Italia”, diretta da Roberto Napoletano, già direttore de Il Messaggero e de Il Sole 24 Ore.

Napoletano, a fine febbraio scorso, ha ricevuto una richiesta di rinvio a giudizio (i giudici dovranno decidere) – insieme all’ex presidente Benito Benedini e all’ex amministratore delegato Donatella Treu de il Sole 24 ore – per false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo. L’accusa ha contestato una rappresentazione non corretta della situazione economica del gruppo, riferendosi principalmente ai ricavi ottenuti dalla vendita delle copie digitali e cartacee.

I magistrati hanno scritto che i vertici de Il Sole 24 Ore “al fine di assicurare a se stessi e a terzi un ingiusto profitto, esponevano – nei conti della prima semestrale 2015, al 30 settembre 2015 e nel bilancio dello stesso anno – fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, in particolare sull’andamento economico del quotidiano Il Sole 24 Ore, sulle vendite delle copie digitali e cartacee a esse connessi”.

La procura ha contestato ai tre indagati anche il reato di aggiotaggio informativo, ribadendo che essi “diffondevano notizie false in ordine alla situazione economica e finanziaria del gruppo editoriale concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo del titolo”.

Le notizie avevano ad oggetto l’andamento del dato diffusionale del quotidiano e i correlativi ricavi. Secondo i giudici, infatti, gli indagati avrebbero “alterato la rappresentazione dei ricavi diffusionali del quotidiano attraverso il trasferimento al quotidiano digitale dei ricavi delle banche dati e la vendita simulata di abbonamenti al quotidiano digitale a favore di grandi clienti che finivano per essere privi di un effettivo corrispettivo”.

Una serie di accuse di questo tipo, anche se non sono di natura giornalistica, in un Paese serio avrebbe comportato l’esclusione vita natural durante da qualunque incarico dirigenziale di tipo giornalistico. In Italia, gli indagati invece di finire ai margini fini≠scono ai vertici.

E così Napoletano, ripetiamo, attualmente indagato per reati piuttosto seri, è ora direttore di “L’ALTRAVOCE dell’Italia”, che amplia le edizioni del Quotidiano del Sud, già presente in tre regioni meridionali.

Emerge comunque, un dato rilevante: cioè che non si tratta di un’altra voce per l’Italia, ma della solita cantilena che contrappone insensatamente il Sud al Nord, recitata ed è questa un’aggravante, da chi è oggi indagato per reati come aggiotaggio informativo e false comunicazioni sociali. Ovvero, tutto ciò che un giornalista non deve avere nel suo curriculum: ma l’Ordine è al corrente di tutto ciò?

Alessio Algeri
algerialessio2@gmail.com

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