Sbrigativi alla Quadratum: “Mi costi troppo. Sei licenziata in tronco”

Speciale per Senza Bvaglio
Adele Marini
Milano, 26 gennaio 2019

La notizia, fresca di ieri, è di quelle che fanno fare un balzo sulla sedia. Nel tardo pomeriggio di giovedì, 23 gennaio 2019, la giornalista Paola Sila Babich, è stata convocata dalla direzione dell’Editrice Quadratum, che pubblica le riviste  “Intimità” e “Love story”, che le ha comunicato il licenziamento con effetto immediato.

Licenziata in tronco, su due piedi, senza possibilità di appello. Motivo? “giustificato motivo oggettivo”. In pratica le è stato detto: lei costa troppo, il giornale sta incassando meno, quindi riteniamo che ci convenga dare fuori il suo lavoro. In questo modo risparmieremo “ennemila” euro. Una “chirurgia demolitiva” messa in atto da quando le nuove diposizioni di legge lo consentono. (Jobs act e dintorni, giusto per non fare nomi).

Naturalmente un provvedimento così assurdamente disumano, non è passato sotto silenzio. Come primo atto, l’assemblea dei giornalisti di “Intimità” e “Love Story”, le ultime rimaste dopo una politica sempre più accelerata di chiusure e dismissioni che in pochi anni hanno fatto morire numerose testate storiche, niente affatto in crisi, ha decretato quattro giorni di sciopero votati all’unanimità dopo l’emissione di un comunicato durissimo.

«Preso atto dell’avvenuta procedura di licenziamento con effetto immediato della collega Paola Sila Babich, l’assemblea dei giornalisti delle redazioni ‘Intimità’ e ‘Love Story’ vota all’unanimità 4 giorni di sciopero, con decorrenza immediata, riservandosi ulteriori iniziative,» recita il comunicato. «Siamo estremamente stupiti e preoccupati del fatto che una società in buona salute e con un bilancio in attivo possa procedere ad azioni di questa portata, senza rispetto alcuno delle persone che fino ad ora hanno contribuito al benessere di questa azienda. Pertanto chiediamo la revoca del licenziamento della collega Paola Sila Babich con effetto immediato».

«È una decisione improvvisa e inaccettabile quella dell’Editrice Quadratum», ha messo in chiaro l’Associazione Lombarda dei Giornalisti, che intende chiedere un incontro immediato per chiarire i termini della vicenda. «Lo sciopero è una scelta opportuna e necessaria per contrastare un chiaro atto di ostilità da parte della proprietà nei confronti del corpo redazionale».

Cosa succederà adesso? «Il sindacato dei giornalisti intende mettere a disposizione della collega licenziata la consulenza del proprio servizio legale, che la affiancherà in ogni iniziativa che sceglierà di mettere in campo».

Sciopero sì, ma va detto che a testate come “intimità” e “Love Story” l’astensione dal lavoro dei giornalisti fa un baffo. Sono riviste “prefabbricate” nelle quali prevale la narrativa mentre sono pochissimi i servizi di attualità long acting. Quindi, scioperare a lungo potrebbe essere un boomerang. Non resta dunque che affidarsi a legali di grande esperienza, che tutelino in primis la collega Babich licenziata, ma, per estensione, anche tutti i giornalisti italiani che, se mai dovesse passare una simile aberrazione, non sarebbero più tutelati in alcun modo perché Quadratum potrebbe, Dio non voglia, fare scuola.

Adele Marini

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