Senza Bavaglio
Milano, 3 dicembre 2018

Purtroppo i colleghi di Stampa Democratica nei loro post continuano a dire bugie. Sono fedeli all’adagio secondo cui una menzogna ripetuta più volte diventa alla fine verità. Ma in questo caso non funziona.

L’ultimo post desta un misto di sorpresa e disgusto. Sorpresa per la quatità di fantasie contenutevi, disgusto perchè sembra che non abbiano gvernato loro finora. Insomma un post dai contenuti ipocriti. Sembra che siano loro all’opposizione e non Senza Bavaglio. Un elenco di cose da fare e che loro, da una vita al potere non hanno fatto. Ci fidiamo ancora di questa gente che sa sfornare solo promesse e poi invece si inchina penosamente ai desideri degli editori?

Prendiamo il paragrafo intitolato “Il contratto”. Stampa Democratico ha difeso l’ultimo vergognoso contratto firmato con metodi discutibili ma sicuramente antidemocratici da Franco Siddi. Un contratto che ha permesso la riduzione radicale dei posti di lavoro, ha tagliato drasticamente i compensi dei liberi professionisti, ha istituzionalizzato il precariato, ha scardinato l’INPGI e le nostre pensioni, ha minato l’autonomia della Casagit. E loro ancora lo difendono e chiamati in tribunale da Senza Bavaglio si sono chierati a fianco degli editori e non dei colleghi. Se si va al rinnovo contrattuale con questi dirigenti perderemo i diritti residui che ci sono rimasti.

I fantasmi dell’informazione “inventati” dalla cofondatrice di Senza Bavaglio, la compianta Marilisa Verti, e messi in scena dai colleghi dai Senza Bavaglio in molte manifestazioni contro il contratto

Senza Vergogna dovrebbe essere il titolo del capitolo “Lotta al precariato”. Stampa Democratica e i suoi dirigenti sono i responsabili della deriva dell’informazione che loro risibilmente addossano alla crisi dell’editoria. L’accondiscendenza del sindacato ai desideri degli editori ha provocato quell’esodo dei redattori e quell’aumento immorale di precari e collaboratori sottopagati di cui si parla nel loro post.

Continuare in questo elenco di nefandezze sarebbe lungo e tedioso. Loro sono i responsabili del fallimento dell’equo compenso, loro parlano di solidarietà e hanno avallato le contrattazioni individuali alla Mondadori e non solo, loro sono stati complici della scellerata politica della RAI, loro si sono rifiutati di aderire al referendum dei sindacati confederali per reintrodurre l’articolo 18. Loro non hanno voluto rivolgere alla magistratura un esposto sul caso Recoletos (Ricordate? La RCS compro per un miliarso e 200 milioni di euro un’azienda spagnola decotta).

I colleghi riflettano e si rendano conto che votare simili dirigenti equivale a suicidarsi sindacalmente.

Oggi ultima giornata di voto in Lombarda. Senza Bavaglio l’alternativa per sbarazzarci di questi sindacalisti.

Senza Bavaglio

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