Marinella Rossi

Giornalista professionista, qualifica di vice-caposervizio responsabile Cronaca giudiziaria nazionale e locale del quotidiano Il Giorno e Qn fino al marzo 2016.

 Sono nata a Perugia il 15 febbraio 1956 e comincio a scrivere nel 1977 sul fascicolo regionale dell’Umbria di Paese Sera.

Dopo gli studi di Architettura mi trasferisco a Milano e trovo una collaborazione con Il Giorno di Gaetano Afeltra. Di giorno in Cronaca, utilizzata come giovane jolly di bianca, nera e costume, di sera agli Spettacoli per seguire pièce allora definite di avanguardia.

Pubblicista dal 1980, il 2 gennaio 1981 sono assunta come praticante in Cronaca. Nel 1983 divento giornalista professionista (con menzione all’esame di abilitazione) e nel 1984 affianco il mio collega esperto, Nino Gorio, a palazzo di giustizia di Milano. Là seguo, fino al 1991, i principali casi giudiziari: estradizione-suicidio Sindona, processo omicidio Ambrosoli, crac Calvi-Banco Ambrosiano, Mediobanca, caso Verdiglione, processo Terry Broome, Anonima Sequestri, terrorismo rosso, inchiesta Calabresi-Sofri. Intervisto in via esclusiva nelle celle dell’aula-bunker di piazza Filangieri il boss pentito della mafia a Milano Angelo Epaminonda; successivamente latitanti come Graziano Mesina ed evasi come Renato Vallanzasca.

Nel 1992, richiamata alla redazione Fatti della vita (Interni), coordino, tra l’altro, pagine e colleghi su Tangentopoli, omicidi Falcone e Borsellino, e mi occupo d’inchieste sulle carceri nazionali. Nel 1994 torno nel palazzaccio milanese per l’avvio delle prime indagini su Silvio Berlusconi che occuperanno venti anni di storia mia e del Paese.

Dal 2000 al 2016, come responsabile del servizio giudiziaria, con qualifica di vice-caposervizio, seguo tutti i processi a Berlusconi (All Iberian, Imi/Sir, Lodo Mondadori, Sme/Ariosto, Mediaset, Mediatrade, Ruby); inchieste economico/finanziarie (Enelpower, Parmalat-Tanzi, Antonveneta, Bnl/Unipol); inchieste/processi malasanità e/o corruzione (Santa Rita/Brega Massone, Humanitas, crac San Raffaele/Maugeri/Formigoni); inchieste Lega, Bossi e family; terrorismo internazionale di matrice islamica; sequestro Abu Omar (da cui l’esclusiva, con Biondani del Corriere, dell’emissione delle misure cautelari a carico di agenti Cia, ripresa dal Nyt, e l’esclusiva assoluta dell’iscrizione nel registro degli indagati del generale Nicolò Pollari, capo del Sismi); e ripetuti sono gli scoop anche video (pubblicati dall’online) sull’inchiesta a carico della cosiddetta coppia/banda dell’acido Boettcher-Levato.

Nell’aprile 2015 ottengo il premio Vergani alla carta stampata per uno scoop sull’estorsione avvenuta a Milano nell’aprile 2014 ai danni di Lapo Elkann.

Nel 2016, dopo soventi pressioni date dallo stato di crisi dell’azienda, mi dimetto da Il Giorno, e proseguo la collaborazione nella giudiziaria che interrompo, per mia scelta, qualche mese dopo. Continuo a occuparmi di rilevanti casi di giudiziaria, aiutando colleghi, che me lo richiedono, di testate straniere, e dal 2017 a tutt’oggi collaboro con l’Associazione Sulle regole di Gherardo Colombo, per la redazione dei testi per eventi, anche televisivi, convegni, incontri nelle scuole e nelle carceri sui temi della Costituzione e della Cittadinanza. Dal 2018 faccio parte del Consiglio di Indirizzo della scuola di giornalismo Walter Tobagi.

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