Ex fissa, atto terzo con sorpresa finale: FNSI e FIEG toccano il Fondo

Di Sabina Mantovani
Milano, 26 novembre 2017

Ex fissa. Terza puntata. Un istituto in continua evoluzione. Sulle somme rateizzate “le parti (Fnsi e Fieg) concordano di applicare un tasso di interesse pari allo 0,25% invece che del 2%”. Neanche a una Banca, di solito presa a metro di giudizio dei mali del mondo, è permesso ritoccare (pesantemente) al ribasso, il tasso di interesse creditore. Invece alle “parti sociali” sì.

La storia della fissa è connotata da nuove e sempre diverse iniziative: una vicenda scoppiettante, dove l’imprevisto, come nei migliori gialli, è sempre dietro l’angolo. Sì, perché  ad aprile   2017, la  FIEG e  la  FNSI hanno  sottoscritto un “Accordo   integrativo   della   convenzione   per   la   Gestione  transitoria delle   prestazioni   previdenziali   a   carattere   integrativo   in  favore   dei giornalisti professionisti del 31 luglio 2014 e del regolamento attuativo per la gestione transitoria delle prestazioni previdenziali a carattere integrativo   in   favore   dei   giornalisti   professionisti   del   17   febbraio 2015”.

Il titolo dell’accordo, pomposo e burocratico, cosa nasconde? Buone   nuove,  dato   che   è   sottoscritto   dal   Sindacato   che   dovrebbe proteggere gli interessi anche materiali della categoria? Chiaramente no! Difatti, le parti concordano di applicare un tasso di interesse pari allo 0,25%   invece   che   del  2%   “applicato   al   momento   dell’avvio   della rateizzazione”. Beh dai, pensa il nostro pensionato, non sarà così grave … in fondo dal 2% allo 0,25…. Certo, peccato però che la Convenzione, l’Accordo e il Regolamento avessero previsto all’atto della costituzione della fissa che nel caso in cui il Fondo non   avesse  pagato   subito,   ossia   al   momento   del pensionamento   del giornalista,  sarebbero   decorsi   interessi   (moratori) pari al 12% annuo. Neanche a una Banca, di solito presa a metro di giudizio dei mali del mondo,   è   permesso  ritoccare   (pesantemente)   al   ribasso,   il   tasso   di interesse creditore. Invece alle “parti sociali” sì.

Avv. Sabina Mantovani

 

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