Case dell’INPGI a Roma: i posti auto diventano box. E l’inquilino non sa nulla

Speciale per Senza Bavaglio
Fabrizio de Jorio
Roma, 16 luglio 2017

La società Investire Sgr che ora gestisce gli immobili dell’INPGI, a Roma sta sottraendo ai conduttori i posti auto nei garage, segnatamente quelli di via dei Giornalisti 54, murandoli e trasformandoli in box. E’ quanto ho riscontrato ai ritorno dalle ferie. Il mio posto auto era stato murato! Indagando e cercando di capire, sembra che le opere abusive sono iniziate a Via dei Giornalisti 54 da qualche giorno, ma continueranno anche con gli altri garage, trasformandoli in box chiusi.

I posti auto, pertinenza degli appartamenti, vengono così sottratti agli affittuari senza alcuna autorizzazione e in modo arbitrario, espropriando di fatto il conduttore del bene, cioè del posto auto legittimamente preso in affitto dall’INPGI. Ma è mai possibile? Così ho chiamato i responsabili della Investire e dell’INPGI ma nessuno ha saputo dire nulla a riguardo.

Così ho chiamato la polizia municipale per chiedere un intervento in loco per verificare se gli operai al lavoro fossero in regola con le normative e se la ditta che sta eseguendo i lavori per conto di INPGI o di Investire (perché ciò non è affatto chiaro), siano o meno in possesso di regolare licenza edilizia e soprattutto chi ha autorizzato l’esecuzione delle opere abusive senza preventivo accordo col conduttore.

 

Il giorno seguente – dopo aver contattato prima il centralino dei vigili urbani, al quale nessuno ha risposto e poi gli uffici del XVII dipartimento, che ovviamente erano chiusi al pubblico – ho chiamato  il comandante del dipartimento in persona, il quale colmando le ordinarie inefficienze del sistema, ha inviato una pattuglia per constatare che all’interno dei garage c’erano operai al lavoro (cercano di realizzare le opere abusive in fretta così possono contare sull’effetto sorpresa).

I responsabili dell’Inpgi sono stati convocati lunedì 17 luglio in Via del Falco, sede del XVII dipartimento della polizia municipale, per presentare i documenti. Ho anche scritto un telegramma ai responsabili dell’INPGI e di Investire intimando di interrompere i lavori. Per contrastare questo autentico abuso, che configura anche i reati di appropriazione indebita, danneggiamento e violenza privata, tutti gli inquilini devono fare massa critica e unirsi per dare filo da torcere a questi personaggi che considerano l’affittuario un vassallo.  Chi fosse interessato può scrivermi a fabriziodejorio@gmail.com

Fabrizio de Jorio
Senza Bavaglio

Di seguito il messaggio inviato sabato 15 luglio a Roberto Stefano, comandante del XVII dipartimento della Polizia municipale di Roma

Caro Comandante,

volevo disturbarla per una urgenza, ma solo dopo aver riscontrato da parte degli uffici dalla polizia di Roma capitale, una tale inerzia da far riflettere seriamente sul fatto che per il cittadino è quasi impossibile essere aiutato nel momento in cui denuncia un abuso o un presunto reato. In questo caso chiedevo alla polizia municipale di accertare un fatto, anche penalmente rilevante, perché ha gli strumenti e la competenza per farlo, a differenza del comune cittadino. Al rientro dalle ferie, l’altro ieri, trovo letteralmente murato il mio posto auto.

Telefono ai responsabili dell’Inpgi e della Società Investire Sgr, ma nessuno sa nulla. Così scrivo un telegramma, contestando a chi di dovere, questa situazione, ma nulla. Allora mi rivolgo prima alla dott.ssa Ponti che pur occupandosi d’altro, conoscevo perché due anni fa su mia denuncia sgomberò il campo nomadi abusivo che era sorto sotto una scuola elementare. In mattinata le invio foto, documenti e perfino il testo del telegramma inviato ai responsabili dell’Inpgi e della società Investire Sgr nel quale denunciavo il fatto e richiedevo un intervento urgente. Ma in quel caso mi aspettavo il silenzio essendo una parte in causa. Poco dopo verso le 12, invio identica richiesta alla responsabile del settore edilizio. Attendo il primo pomeriggio e chiamo la Ponti. In breve mi dice che faranno “accertamenti”, quando non era chiaro ma certamente in tempi dilatati. Eppoi, dice, bisogna sentire l’Ente, cioè l’Inpgi che “insomma è responsabile dell’immobile perché proprietario”.

Ribatto che che se un cittadino denuncia abusi edilizi, è compito della polizia municipale accertare e riscontrare in loco, non negli uffici dell’Ente, se esistono abusi, se c’è una regolare concessione edilizia, se i permessi sono in regola! Niente, non riusciva a capiplice concetto. Le ho anche partecipato l’urgenza della pattuglia perché nel frattempo i muratori stavano cercando di finire in fretta, perché allarmati dalla mia presenza, ciò che avevano iniziato e cioè la completa chiusura di due posti auto trasformati in un box chiuso! Anche questa mia richiesta è caduta nel vuoto. Al che ho chiamato il centralino al quale ovviamente non ha risposto nessuno (d’altronde è venerdì pomeriggio!), poi mi sono recato a via del Falco alle 16 per fare un esposto. Ma anche lì è venerdì e gli uffici preposti sono chiusi! Torni lunedì, mi ha suggerito la vigilessa. Oltre al danno dell’abuso, anche la beffa!! Una giornata di ordinaria indifferenza che racconterò e descriverò nei dettagli a beneficio dei pochi o tanti che magari si sono trovati in situazioni analoghe.
Risultato? L’abuso edilizio è stato ultimato, gli operai che l’hanno compiuto non saranno in grado di dire per conto di chi hanno realizzato l’opera e i responsabili di eventuali reati la faranno franca. In pratica chi ha sottratto un bene indebitamente e con violenza alla  fruibilità di chi lo aveva in locazione, sta tranquillo perché chi avrebbe dovuto controllare e intervenire, su specifica richiesta di un cittadino, non lo ha fatto. Mentre chi ha chiesto disperatamente alla polizia un aiuto e riponeva fiducia nell’etica e nell’efficienza di quei servitori dello Stato, è rimasto deluso e amareggiato per aver subito una violenta spoliazione di un bene e la frustrazione di non essere minimamente ascoltato da chi invece ha l’obbligo di farlo!
Grazie e buon lavoro

Fabrizio de Jorio

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