Senza Bavaglio
Pino Nicotri
Milano, 15 marzo 2017
La tormentata e brutta crisi de Il Sole 24 Ore sta per concludersi con il magistrale colpo di scena della nomina di un direttore donna, laureata ad Harvard è specializzata alla London School of Economics? Se non probabile, è possibile. Ma andiamo per ordine.
Aspettativa non retribuita per il direttore de Il Sole 24 Ore, Roberto Napoletano e direzione ad interim affidata a Guido Gentili. Queste le decisioni del CdA del quotidiano della Confindustria Il Sole 24Ore, riunito lunedì 13 nella sede di via Monte Rosa mentre sul marciapiedi antistante si davano il cambio una 60ina di colleghi, compreso il presidente della Lombarda Paolo Perucchini, per un presidio di solidarietà con la redazione in sciopero a oltranza finché Napoletano non avesse gettato la spugna.
E per far cessare lo sciopero non è bastata l’auto sospensione del direttore, visto anche che questa non ha significato e valore giuridico.
Il CdA inoltre “ha dato mandato all’amministratore delegato di porre in essere le più opportune iniziative e azioni in ogni competente sede, a tutela dell’immagine e degli interessi della Società, anche in relazione agli sviluppi dell’indagine dell’Autorità Giudiziaria in corso”.
Brillano quindi ancor più la totale assenza e il fragoroso silenzio dell’Ordine dei Giornalisti, sia nazionale che regionale, che non ha ritenuto di mostrare che esiste dicendo la sua sul pasticciaccio brutto di via Monte Rosa e sull’affaire Napoletano, compreso l’accordo sulla maxiliquidazione.
Continuano, ma in calando, le voci su Ferruccio De Bortoli possibile direttore. De Bortoli non ha mostrato entusiasmo di fronte alla possibilità di infilarsi in una situazione non solo poco chiara dal punto di vista giudiziario e finanziario, ma molto poco chiara anche riguardo il rilancio del giornale e le linee di sviluppo per uscire dal pantano e far tornare il giornale di via Monte Rosa ad essere i giornale che era quando la Confindustria era un’organizzazione seria.
Mentre calano le voci su De Bortoli direttore, direttore sogno della redazione e preferito da Banca Intesa S. Paolo, cominciano invece a farsi sentire quelle su Daniele Manca, Dario Di Vico, Alessandra Galloni e Osvaldo De Paolini, incappato nel 1993 in una condanna giudiziaria e conseguente radiazione dall’Albo come co-protagonista nello scandalo della finanziaria Lombardfin che diventa lo scandalo de Il Sole 24 Ore ( http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/11/25/la-vergogna-lombardfin.html ), e oggi nelle grazie di Caltagirone.
Ma la vera novità è la candidatura di Alessandra Galloni, laureata ad Harvard e specializzata alla London School of Economics, con un curriculum di tutto rispetto, una vera rarità soprattutto nel panorama giornalistico italiano: responsabile dei contenuti per il Sud Europa ed editorialista economica per Thomson Reuters dal settembre 2013, ha lavorato per 13 anni al Wall Street Journal, prima come corrispondente economica da Londra, poi come corrispondente da Roma e Parigi per economia e politica, per approdare infine alla guida del Sud Europa della testata. Ha vinto, tra gli altri, l’Overseas Press Club Award e il Journalist of the Year Award per la sua copertura dello scandalo Parmalat. Laureata ad Harvard nel 1995, successivamente si è specializzata alla London School of Economics.
Intanto continua a stare alla finestra l’Ordine dei Giornalisti del Lazio, senza dire la sua sul comportamento di Napoletano emerso dalle carte giudiziarie e badando bene a non intervenire. Ricordiamo che Napoletano oltre a dirigere il Sole24Ore è il direttore di ben altre 53 testate del gruppo, comprese Radio 24 e l’agenzia di stampa Radiocor. Un concentrato di direzioni che non possono restare come se niente fosse in mano a chi è sospettato – su elementi documentali e non solo testimoniali, che come tali sarebbero opinabili – oltre che di false comunicazioni sociali, anche di non essersi accorto che su tali false comunicazioni a quanto pare ci lucravano qualche milione di euro persone non estranee al giornale, accusate del reato di appropriazione indebita. Ne ripetiamo i nomi: l’ex direttore dell’area digitale del gruppo Sole 24 Ore, Stefano Quintarelli, attuale deputato del Gruppo misto e professore fra i più attivi nella legislazione sul web, e suo fratello Giovanni, imprenditore; l’ex direttore finanziario del gruppo editoriale, Massimo Arioli; l’ex direttore dell’area vendite, Alberti Biella; Filippo Beltramini, direttore di una società inglese (Fleet Street News Ltd) interamente controllata da Di Source Limited, e responsabile dei rapporti con i clienti italiani della Di Source, compreso il gruppo il Sole24Ore; il commercialista Stefano Poretti.
Inevitabile chiedersi cosa ci stia a fare l’Ordine se non si fa neppure sentire in casi così gravi, preferendo semmai fare la voce grossa e il muso duro verso colleghi che non hanno certo il peso di un Napoletano. Vale anche per l’Ordine il motto “Forte con i deboli e debole con i forti”? Non vogliamo sostenere che si tratta di una domanda retorica.
Pino Nicotri
Senza Bavaglio
www.senzabavaglio.info
già consigliere generale Inpgi
già consigliere del direttivo della Lombarda
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