INPGI/Chi ha votato contro il vergognoso stipendio della Macelloni?

Luciano Borghesan
Torino, 11 giugno 216Apprezzando l’impegno di alcuni colleghi a informarci sull’evolversi della gestione INPGI, chiedo che siano resi noti i nomi dei 17 contrari (e, distinguendo, dei 3 astenuti) al riconoscimento dei 230 mila euro lordi per la neo presidente Macelloni. E questo – dopo aver appreso i nomi dei 4 assenti – permetterà di apprendere anche i cognomi dei 36 favorevoli.Nel contempo faccio alcune considerazioni:1) l’unico fatto positivo è di sapere dei 230 mila euro lordi alla Macelloni e che così – come per Camporese – abbiamo modo di conoscere gli ottimi stipendi pagati in certe redazioni;

Luciano Borghesan
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2) è bene notare che a carico dell’Inpgi la “perdita” sarà molto maggiore (330 mila euro?), visto che sino all’altro ieri i contributi (100 mila euro?) erano versati all’INPGI dal giornale per l’iscritta Macelloni;

3) a questo proposito ricordo che al consiglio generale del 27 maggio scorso, nel mio compito di consigliere INPGI, rivolsi all’allora presidente Camporese (310 mila lordi) il seguente invito:

“Fai un bel gesto, Andrea Camporese: rientra in Rai in modo che sia l’azienda a pagare lo stipendio e a versare i contributi all’INPGI, anziché pesare sull’Istituto con la Tua indennità e per di più non far incassare le trattenute a Tuo carico, per me, il presidente dell’INPGI si deve fare per servizio, sarebbe anche un esempio verso gli editori che vogliono prepensionare chi invece può ancora lavorare e portare euro all’INPGI, anziché prenderli”.

4) e come pagare il presidente INPGI? anzichè un caporedattore, non sarebbe meglio eleggere un “capace” pensionato (già pagato)? la mia proposta era di stabilire un’indennità fissa (e bassa), uguale per chiunque, prima di ogni elezione, in modo da consentire a ognuno di decidere se candidarsi o meno per un ruolo che io ritengo comunque “di servizio”.

Infine, desidererei avere notizie su come i nuovi vertici INPGI si attrezzano per affrontare il processo-Rai sul caso del “non-giornalista” Bruno Vespa e su quanto i vertici della categoria stanno facendo per sollecitare i colleghi giornalisti nel cda Rai (Maggioni, Diaconale, Mazzuca e Siddi) ad applicare contratti giornalistici per trasmissioni tipo Porta a Porta e Report.

Luciano Borghesan

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