Ma come! Al congresso nazionale della FNSI di Castellaneta Marittima hanno rotto l’anima sostenendo – come declamò Enrico “Chicco” Ferri, collega padovano da molto tempo pezzo grosso della FNSI – che gli scatti d’anzianità vanno aboliti “perché gli extracomunitari mica ce l’hanno”. Ma come! Enrico “Chicco” Ferri, collega padovano da molto tempo pezzo grosso della FNSI, a Castellaneta declamava alla platea la necessità di abolire gli scatti per una autoflagellatoria eguaglianza con gli extracomunitari. E ora salta fuori che proprio i colleghi veneti del giro di Ferri lanciano l’allarme perché “ci vogliono togliere gli scatti d’anzianità”!
Non solo: l’allarme veneto ammonisce che “ci vogliono togliere anche il contratto collettivo nazionale di lavoro e lasciarci solo i contratti aziendali”. Peccato solo che arrivano buon ultimi, sono cose che noi prevediamo e diciamo da qualche anno. Certo che scoprire l’acqua calda, per giunta in ritardo, cioè quando ormai è tiepidina, non indica grandi capacità di dirigenza, tanto meno in campo sindacale.
Capisco che la buona memoria non è una dote dei lettori italiani di giornali o di chi si beve in poltrona l’informazione formato tv, ma noi giornalisti la memoria dovremmo averla, magari anche buoni archivi: la memoria infatti è una sorta di dovere professionale, di “conditio sine qua non”.
E a proposito di memoria e di colleghi veneti del giro di Ferri&C, non vorremmo che il sindacato veneto, sempre diretto dal collega Daniele Carlon, commettesse un’altra sorrettezza – o illegalità? – fornendo ai suoi iscritti il non disinteressato suggerimento di votare per il rinnovo del CdA del Fonto integrativo i candidati della maggioranza che governa la Veneta. Comportarsi come se i candidati “cosa nostra” hanno da essere e come se “cosa nostra” hanno da essere gli organismi della categoria dei giornalisti non è affatto cosa buona. Carlo Verdone direbbe “No bbuono”. A Padova invece si dice “Troppa grassia, san’Antonio!”.
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