“Il Senato, con voto di fiducia per la conversione in legge del cosiddetto decreto Milleproroghe, ha approvato un emendamento alla legge 416/81 in tema di prepensionamenti a seguito di stati di crisi di aziende editoriali. La norma, che ora passa al vaglio della Camera, prevede l’aumento da 10 a 20 milioni annui di stanziamento da parte dello Stato per i costi previdenziali derivanti da pensionamento anticipato, per un massimo di sette annualità, e l’estensione ai periodici dell’ammortizzatore sociale fino ad oggi limitato ai quotidiani e alle agenzie di stampa a diffusione nazionale. L’emendamento prevede inoltre la possibilità che il fondo messo a disposizione dallo Stato (se incapiente) possa essere alimentato da versamenti ulteriori in capo ai datori di lavoro”.
L’estratto del testo riferito a quest’ultima ipotesi: “qualora i datori di lavoro interessati dai processi di ristrutturazione o riorganizzazione in presenza di crisi aziendali presentino piani comportanti complessivamente un numero di unità da ammettere al beneficio con effetti finanziari complessivamente superiori all’ importo massimo di 20 milioni di euro annui, con decreto del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, e’ introdotto, su proposta delle organizzazioni sindacali datoriali, a carico dei datori di lavoro del settore, uno specifico contributo aggiuntivo da versare all’ Inpgi per il finanziamento dell’onere eccedentario”.
“L’approvazione avvenuta oggi da parte del Senato della norma che estende la tutela dell’ammortizzatore sociale dei prepensionamenti ai giornalisti dei periodici – afferma il Presidente Inpgi Andrea Camporese – rappresenta un ulteriore importante elemento di tutela del sistema previdenziale, del settore industriale dell’editoria e dei giornalisti. In un momento di grave crisi economica che attraversa in modo rilevante il mondo dell’informazione, la sensibilità dimostrata, nel proporre l’emendamento all’Aula, dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dal Sottosegretario con delega per l’editoria Paolo Bonaiuti e dal Segretario Generale Mauro Masi va riconosciuta pienamente. La norma, se approvata definitivamente dalla Camera, permetterà al mondo della carta stampata una tutela sociale pari a quella di altri settori, in presenza di crisi aziendali.
Nelle scorse settimane il Parlamento aveva stabilito che l’onere di questo ammortizzatore sociale gravasse in capo allo Stato e non più all’Istituto di Previdenza che, per oltre vent’anni, ne ha sostenuto i costi. Le Parti sociali, Fnsi e Fieg, avevano sostenuto pubblicamente la necessità di questa estensione di applicazione. L’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani, pur non essendo chiamato a stabilire il campo di azione della norma, non può che accogliere positivamente questo ulteriore avanzamento. La speranza è che le Parti si accordino sulla vertenza contrattuale, aperta da quattro anni, anche per la rilevanza previdenziale che comporta”.
Questa è la notizia. In attesa di svuluppi e commenti.
Pino Nicotri
Senza Bavaglio
Consigliere generale Inpgi
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