Avvertenza: I personaggi e i fatti riportati nelle pagine del “Diario di Piero” sono immaginari ma autentica è la realtà che li produce.
Milano, 23 novembre ? “Dio, patria e famiglia”. Alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali il centro destra ha scelto la propaganda fondata su antichi valori italici. Molti politici giurano di avere visto la santa luce e sono scesi in campo per difendere la vita e la famiglia, accanto al dinamico presidente della Conferenza episcopale italiana Camillo Ruini.
Ognuno ha il diritto di manifestare le proprie idee, il proprio disegno di società giusta. Non è corretto imporre tutto ciò per legge.
La cosa che infastidisce è l’ipocrisia dei cosiddetti neoconservatori, di gente che per squallidi interessi di bottega si strappa le vesti in nome della donna, della vita e della famiglia e poi magari conduce una vita non proprio cristiana.
La famiglia italiana è in estrema difficoltà. Occorrono serie politiche sociali ed economiche di supporto e non ipocrite
propagande elettorali sull’aborto, la pillola del giorno dopo o la fecondazione assistita.
A farne le spese sono soprattutto le donne che tornano a respirare aria di santissima inquisizione. Molte colleghe giornaliste hanno perso il lavoro o vivono situazioni di mobbing per essere diventate mamme, per avere generato la vita.
Marisa, per esempio, quando è rientrata dalla maternità è stata privata della sua postazione in redazione. È costretta ogni
giorno a girovagare nei corridori nell’attesa che un collega ceda “momentaneamente” il computer. Non scrive quasi più, pur essendo stata una colonna fondamentale della cronaca per il suo giornale. È trattata come un’appestata.
Giorgia, da quando ha avuto una bambina, è stata emarginata e umiliata fino a quando non ha presentato le dimissioni al direttore (una donna in carriera e single). Elena invece ha conservato la sua scrivania di caposervizio ma di fatto adesso che è mamma non svolge più il suo ruolo.
Le storie simili nel moderno Occidente, sono tante e ovviamente non riguardano soltanto il settore del giornalismo. Ci sono puntualmente famiglie che pagano assai caro aver messo al mondo dei bambini. Tutto questo alla faccia della Repubblica Vaticana Italiana, dove la famiglia viene prima di tutto.
Il rischio di questo andazzo generale che penalizza le famiglie italiane è che, come ha affermato qualche moderato ancora dotato di neuroni, da un lato possa sorgere dalle ceneri il partito dall’anticlericalismo, dall’altro possano iniziare forme di contestazione sociale anche violente.
È tutto per oggi
Danilo Lenzo
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