Avvertenza: I personaggi e i fatti riportati nelle pagine del “Diario di Piero” sono immaginari ma autentica è la realtà che li produce.
Milano, 1° agosto ? Italiani brava gente. Italiani che amano la famiglia. È tutto vero. L’editore di una casa editrice di Milano,
un brillante sessantenne, tiene così tanto alla famiglia che ne ha quattro.
Negli ultimi due anni ha affidato la direzione delle principali testate alle sue quattro donne, di cui soltanto una giornalista. La rivista di economia è stata “regalata” alla prima moglie, 50 anni, un tempo inseparabile segretaria personale. Ha nel cervello solo due neuroni che non dialogano tra loro ma lei voleva essere adeguatamente valorizzata.
L’attuale moglie, 43 anni, ex televenditrice, dirige una rivista di viaggi. Due giovani amanti curano dei periodici femminili. La prima, 25 anni, è una bellissima ragazza dell’Est che l’editore ha conosciuto in discoteca dove faceva la cubista. La seconda, 30 anni, dopo una laurea in comunicazione e l’esame per diventare giornalista professionista, ha fatto uno stage nell’azienda. Non saputo resiste alle avance dell’editore, dal qualche ha anche avuto uno splendido bimbo.
La casa editrice inizia a dare qualche segno di cedimento. Tutti sanno tutto. Le quattro donne continuano a farsi dispetti, a
compiere scelte senza criterio e assai rischiose. L’editore è un po’ nervoso. Lo scorso gennaio ha avuto anche un malore al cuore. Come se non bastasse, l’altro giorno, si sono presentati nel suo ufficio i due figli avuti dalla prima moglie. Anche oro vogliono essere valorizzati, tanto che hanno chiesto la direzione di altri due periodici.
A farne le spese sono i 25 giornalisti che lavorano nella casa editrice. Navigano a vista e subiscono passivamente tutte le
conseguenze negative delle liti familiari. Intanto, tutte le testate continuano a perdere copie in edicola.
Molti colleghi hanno lasciato l’azienda alla prima occasione, gli altri resistono. L’editore, al momento, è totalmente coinvolto nel suo piccolo harem. In totale deve dare conto a quattro donne e sette figli. Milano sarà pure la capitale dell’editoria ma la famiglia conta di più e in ogni senso.
È tutto per oggi
Danilo Lenzo
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