“Piace” al direttore: da tecnico tv a caporedattore

Avvertenza: I personaggi e i fatti riportati nelle pagine del “Diario di Piero” sono immaginari ma autentica è la realtà che li produce.

Milano, 30 aprile – Marco Corbellasi, 30 anni, è diventato giornalista professionista alla velocità della luce. È stato perfino più rapido di superman e adesso occupa il posto di caporedattore centrale di TELE ITALIA SPECIAL. Tutto è successo nell’arco di appena 24 mesi. Il ragazzo è molto sveglio, capace, carismatico. Ha lavorato per 10 anni come tecnico riparatore di televisioni e radio in un centro assistenza multimarca in zona Lorenteggio.
Ha sempre letto molti giornali dedicando particolare attenzione alle pagine di esteri perché ama viaggiare. L’ho chiamato più volte a causa di un vecchio televisore che a giorni alternati faceva i capricci. Ogni volta mi chiedeva come si diventa giornalista, perché gli sarebbe piaciuto scrivere qualche articolo magari per una rivista specializzata. Ho dato le risposte
del caso. Con mio enorme stupore nell’arco di una manciata di mesi è diventato addirittura caporedattore centrale in un’importante testata nazionale.
Marco Corbellasi, come mi ha rilevato un suo vecchio collega che mi ha riparato per l’ennesima volta il televisore, approfittando del contratto di assistenza tecnica in essere con la redazione milanese di TELE ITALIA SPECIAL, ha tastato il terreno per un’eventuale collaborazione puntando soprattutto sulla sua immagine di ragazzo belloccio, con sorriso  smagliante, alto e biondo in stile telenovela americana. È andata molto bene perché ha subito iniziato a collaborare con la redazione di sport, poi improvvisamente la sua carriera ha subito una fantasmagorica impennata.
Sempre il suo ex collega mi ha rilevato il trucco. Il direttore della testata, un omosessuale dichiarato, ha letteralmente perso la testa per Marco che non ha mai ceduto alle poco velate avance del superiore ma ha abilmente approfittato della situazione ottenendo quello che voleva in poco tempo, alla faccia dei tanti giornalisti che hanno fatto o stanno ancora facendo sacrifici per ottenere un contratto a tempo indeterminato. Con tutta onestà Marco, oggi affermato giornalista professionista, mi è ancora più simpatico di prima. Il suo caso, per quanto grottesco, è l’ennesima dimostrazione che oramai nel mondo del giornalismo tutto è possibile. Conosco tante persone che dall’oggi al domani sono diventati giornalisti per caso, seppur impegnati da tempo in attività radicalmente diverse. Le regole, la gavetta, la formazione, i titoli e tutte le maledette carte bollate come sempre valgono soltanto per i poveri cristi che forse sono troppo onesti e poco furbi in un’Italia mediocre popolata da macchiette.

È tutto per oggi

Danilo Lenzo

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