“L’uomo di vetro” è sempre a casa; peggio per la sua redazione

Avvertenza: I personaggi e i fatti riportati nelle pagine del “Diario di Piero” sono immaginari ma autentica è la realtà che li produce.

Milano, 26 gennaio 2006 ? Questa mattina ho ascoltato alla radio “Pezzi di Vetro”, una vecchia canzone di Francesco De Gregori. Ho così ricordato un collega di 52 anni che lavora in una televisione privata: Dino Corbezzo detto “l’Uomo di Vetro” perché basta un soffio di vento per mandare in frantumi il suo cagionevole stato di salute.

Nel 2005 è stato vittima di una serie di incredibili infortuni, che periodicamente lo hanno allontanato dal posto di lavoro (complessivamente per diversi mesi). È così sfigato da fare concorrenza a Paolino Paperino.

Nel gennaio del 2005, per esempio, non appena ha appresso telefonicamente la notizia della morte una zia novantasettenne che viveva a Rimini, di cui in realtà non ricordava il nome, è caduto bruscamente dalla sedia. È subito
partito per partecipare ai funerali. Al rientro ha comunicato dei fortissimi dolori al fondo schiena per la brusca caduta in redazione. Per questa ragione è stato assente per diverse settimane.

Nel periodo di pasqua ha improvvisamente sbattuto un ginocchio contro la scrivania. Ha urlato come un animale ferito lamentando dolori strazianti. Evento questo che ha comportato una nuova assenza per infortunio.

In piena estate è inciampato salendo le scale che portano al secondo piano della redazione. Niente di grave ma ha lamentato dolori fortissimi in varie parti del corpo. Il nuovo incidente ha provocato la settima assenza per infortunio del 2005.

Nel periodo di natale è di nuovo scomparso dalla redazione, in seguito ai dolori provocati dalla caduta di un fermacarte di plastica su un piede. Corbezzo non ha mai presentato un certificato medico. In seguito ai tanti incidenti ha sempre lamentato malesseri di cui è difficile dimostrarne la gravità. È un uomo di vetro assai delicato ma conosce a fondo la  normativa in materia di infortunistica sul posto di lavoro.

I periodi di assenza, che spesso coincidono con festività o l’inizio della bella stagione, sono interrotti al momento giusto per non fare scattare la sostituzione. Si è sempre trovato in situazioni che non richiedono né la presentazione del certificato medico, né la visita domiciliare di controllo, né l’obbligo di rimanere a casa.

La redazione è ridotta al minimo dell’organico e le periodiche assenze di Corbezzo pesano molto. Qualche collega sostiene che si tratta di un “paraculo” e non di un cagionevole “uomo di vetro”. Non è possibile dimostralo ma prendendo per buoni gli infortuni di Corbezzo, la Regione Lombardia può vantare il primato di avere dato i natali al giornalista più sfigato d’Italia.

È tutto per oggi

Danilo Lenzo

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