Quando il potere imbavaglia le fonti e i giornali locali perdono le notizie

Speciale per Senza Bavaglio
Alessio Algeri
Matera, 16 luglio 2018
Addio fonti In un mondo affamato di notizie che fagocita bufale e si fonda in parte su fake e influencer, torna ad essere punto di riferimento il giornale cartaceo. Sebbene ormai giunto da tempo alla critica fase del cosiddetto “canto del cigno”, gode ancora di una certa credibilità. Ai datati giornali di carta, in particolare quotidiani, che perdono tuttavia lettori ogni giorno, si ricorre per verificare tutta quella massa di notizie on line, contraddittorie e tante volte infondate, che insinua dubbi su dubbi.
Proprio sui quotidiani è necessario porre la dovuta attenzione, considerato che costituiscono, soprattutto quelli locali, la fatidica prova del nove dell’informazione. Equivale a dire che i contenuti dei cartacei, a differenza delle notizie che affollano il web, spesso senza controllo, difficilmente generano dubbi sulla loro veridicità e costituiscono ancora i pilastri dell’informazione specialmente nelle città di provincia.
Una premessa essenziale, questa, per introdurre un problema che si sta verificando ultimamente in una delle città di provincia a cui si faceva cenno.
Da un paio d’anni, a Cosenza si è assistito ad una graduale perdita delle fonti dell’informazione locale, che, come dicevamo, è fondamentale nell’attuale sistema delle news sfornate a iosa per placare la fame di notizie del popolo del web. Nel capoluogo calabrese, dapprima sono state imbavagliate le fonti del settore sanità attraverso una disposizione dell’allora direttore generale dell’ospedale cittadino, che vietava ai suoi medici di dare notizie ai giornalisti senza l’autorizzazione della direzione. Regola ancora in vigore, nonostante siano cambiati i vertici aziendali.
Con una circolare analoga, anche l’Asp cosentina ha intrapreso la stessa iniziativa, con il risultato che notizie, in fatto di sanità, non ne escono piu.
Eppure, l’universo sanitario cosentino non è immune da scandali, disservizi, inciuci politici e sprechi che si riversano sui cittadini in termini di malasanità. Ma così è e si deve tacere.
La stessa cosa accade nel mondo politico e giudiziario, anch’essi muti da qualche tempo con i giornalisti alla ricerca di notizie. Non a caso il palazzo di giustizia è stato denominato “porto delle nebbie” e la casa comunale e il suo ufficio stampa sono sempre più simili ad una sorta di Pravda in salsa bruzia.
La città è, dunque, un’isola felice? In apparenza Sì, ma basta scavare poco poco perchè riaffiori tutto il suo malaffare e il bavaglio alle fonti non è altro che la sua dimostrazione. Di questo passo, sarà sempre più difficile realizzare un prodotto quotidiano che assolva alla funzione di garante della verità, visto che i quotidiani cittadini vengono riempiti prevalentemente da comunicati stampa che mantengono i lettori in uno stato di disinformazione funzionale al sistema.
Alessio Algeri
algerialessio2@gmail.com

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