DIRE
Roma, 8 giugno 2022
E’ ormai alle porte il passaggio previdenziale dei giornalisti dall’INPGI all’INPS, ma l’Ente dei Giornalisti sferra gli ultimi colpi non certo a favore della categoria che rappresenta.
“L’INPGI, attraverso la società Investire, che gestisce il patrimonio immobiliare, attua strategie di vendita molto particolari, lesive dei diritti e degli interessi dei reali soggetti che invece dovrebbero beneficiare degli alloggi dell’Ente, e cioè i giornalisti. Gli inquilini degli immobili sono quotidianamente stretti nella morsa a tenaglia della burocrazia dell’Ente e della Società di gestione del Fondo Immobiliare, lontana e sorda dinanzi alle legittime richieste dei conduttori. Basti pensare ai prezzi al metro quadro richiesti per gli immobili che sono ben oltre i prezzi di mercato di zona”. Lo scrive in una nota stampa Maria Rosaria Gianni, presidente SIAI.
“Le richieste relative alle tutele relative all’esercizio di prelazione, per l’acquisto dell’immobile condotto o abitato, nel pieno delle trattive precontrattuali, vengono sempre più spesso disattese se non ostacolate. Ciò, nonostante l’Ente – prosegue il comunicato- sia stato già condannato in diverse occasioni all’ostensione della documentazione afferente agli immobili ricompresi nel programma di dismissione patrimoniale (cfr tar Lazio , Roma, n. 1179372019 C:d.S. sez.III, 4771/2020)” .
“Il Siai (Sindacato Inquilini Alloggi Inpgi) che rappresento – prosegue la nota – riceve ogni giorno, e sempre più frequentemente negli ultimi mesi, segnalazioni da parte di inquilini ed iscritti che chiedono tutela da questo comportamento gravemente lesivo dei loro diritti. Ultimo in ordine di tempo, ma macroscopico negli effetti, quello subito dalla collega Maria Grazia Mazzola, inviata di punta del Tg1, notissima e stimatissima autrice di inchieste sulla criminalità organizzata ed il terrorismo internazionale. Orbene proprio mentre stava realizzando l’ultimo speciale sull’anniversario dell’omicidio di Giovanni Falcone e sulla strage di Capaci, la collega Mazzola si è ritrovata con la casa, dove vive da circa 30 anni, venduta a sua insaputa”.
“Ciò nonostante la collega Mazzola avesse esercitato il suo diritto di prelazione, assistita dall’Avvocato Vincenzo Perticaro legale del SIAI, e avesse richiesto nelle more una proroga in attesa della visione dei relativi documenti previsti per legge, oltre a voler conoscere le condizioni in alternativa dell’eventuale nuovo contratto d’affitto. La collega Mazzola – proegue il documento – non ha ricevuto alcuna risposta, se non, tre mesi dopo a metà maggio, una raccomandata dell’INPGI che le comunicava la vendita della ‘sua’ casa in data 9/5/2022C”.
“Sono allibita – ha dichiarato Mazzola alla Dire – per avere subito una vera e propria aggressione alla mia serenità abitativa nell’alloggio in affitto dell’ Ente dei giornalisti ormai fallito, l’INPGI – che, con il diritto alla casa, avrebbe dovuto tutelare e garantire tutti i giornalisti italiani. Nella vendita selvaggia del patrimonio Immobiliare Inpgi, si lasciano marcire gli appartamenti sfitti e vuoti e si vendono a tradimento quelli in affitto – già a reddito – a insaputa di chi ci abita. Ci sono tanti casi, anche di donne anziane in casa INPGI da oltre 50 anni, cui è stata negata anche la possibilità di acquistare l’usufrutto, come nel caso, ad esempio, della signora Elide Napoleoni, di 83 anni, violando gli affetti dei suoi ricordi tra le pareti in affitto. Nel mio caso, ho esercitato con PEC dello studio legale Vincenzo Perticaro, il diritto di prelazione all’acquisto, chiedendo i documenti della casa, e invece è stata venduta a un privato che non abita in Italia. Grazie alla collega Maria Rosaria Gianni presidente del SIAI che ha denunciato, grazie a all’Associazione Stampa Romana che da anni rimane con i riflettori puntati su INPGI. Una vergogna”.
“Le Consigliere INPGI Daniela Stigliano ed Elena Polidori – prosegue Mazzola – hanno portato il mio caso in Consiglio di Amministrazione INPGI, mettendo agli atti la violazione del diritto di prelazione che ho documentato – scrive ancora Mazzola – I giornalisti tutelano la Costituzione italiana esercitando il diritto-dovere di informare i cittadini e occorrono garanzie per tutti: personalmente, ho fatto espellere dall’Italia nel gennaio 2008 un imam che lavorava per i terroristi, ho fatto anche condannare la mafiosa che mi aggredì a Bari – minacciandomi di morte – nel febbraio 2018 per le mie inchieste di mafia. E’ necessario il controllo di garanzia e di legalità sulla vendita delle case INPGI, sui criteri adottati, perché oltre al danno si aggiunge la beffa. Chiedo che intervengano le Istituzioni competenti a verificare cosa sta accadendo in vista del passaggio dall’INPGI all’INPS”, sottolinea.
L’ente previdenziale non solo non risponde alle richieste di un suo iscritto, ma addirittura vende la casa ad un soggetto che nulla ha a che vedere con l’INPGI.
Il nuovo proprietario è infatti anche residente all’estero per motivi di lavoro, cosa che non gli ha impedito tuttavia di scrivere immediatamente alla collega Mazzola sollecitandole il versamento del canone d’affitto e di far riferimento ai suoi genitori residenti, e molto noti, a Roma. Il SIAI annuncia che chiederà immediata copia del contratto di vendita per comprendere quale sia stato il prezzo applicato al soggetto terzo e se lo stesso abbia beneficiato di uno sconto, in quanto l’appartamento risulta occupato da un inquilino (la Mazzola appunto).
“Purtroppo – continua la presidente del SIAI – il caso Mazzola non è isolato, tutt’altro! E il tutto nel silenzio delle istituzioni. Ci sono stati infatti segnalati negli ultimi 2 mesi decine e decine di casi analoghi. Addirittura le varie società immobiliari, che si occupano delle vendite per conto di Investire, in alcuni casi delegherebbero i portieri ad avvisare i giornalisti inquilini INPGI di imminenti visite di ipotetici compratori soprattutto in zone considerate appetibili e ciò, gravissimo, a fronte di decine di appartamenti vuoti nei medesimi condomini”.
“Insomma un clima intimidatorio – continua la nota – che sta toccando colleghi anche di chiara fama, ormai in pensione, ed anche di una certa età, che mai avrebbero immaginato di perdere la casa dove hanno abitato una vita, case dove altri, non giornalisti ma spesso noti, o amici degli amici, devono portare a termine vantaggiose speculazioni.
Ci chiediamo quale sia lo politica imobiliare dell’INPGI questo rash finale della sua gestione, oltre alle dissennate perdite di esercizio che hanno condotto forzatamente l’istuto, a confluire nell’INPS.
“L’INPGI vuole sponsorizzare la cosiddetta vendita con rendita? Ovvero al fine di concludere le compravendite e portare a termine la dismissione patrimoniale, offre agli acquirenti la possibilità di investimenti immobiliari comprensivi della possibilità di condurre l’immobile al precedente inquilino”, scrive ancora Maria Rosaria Gianni.
‘Il tutto è in frontale contrasto con i diritti acquisiti dai precedenti inquilini INPGI. La situazione, gravissima, è stata palesata ai Ministeri competenti ed alle Istituzioni Vigilanti.
Ma è anche ormai necessario promuovere iniziative di qualsiasi tipo al fine di tutelare la posizione di inquilini ed assegnatari, da anni sottoposti ad una gestione del patrimonio immobiliare schizofrenica e lesiva del basilare diritto alla casa costituzionalmente garantito.
L’attuale governance del Siai non intende fermarsi qui e chiede anche il sostegno in queste iniziative di Stampa Romana’, conclude la presidente.
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