Banda Bassotti all’attacco: tradita l’assemblea della Casagit sui soldi alla Fnsi

CasagitRoma, 28 gennaio 2021
Un mese fa l’assemblea dei delegati Casagit ha chiesto la riduzione di un terzo del contributo annuo a favore della Fnsi (da 600 a 400 mila euro) ma oggi – 28 gennaio 2021 – la maggioranza del cda (Cerrato, Giuliani, Summo, Spirito, Artizzu, Napoli, Costante) ha approvato una proposta che stabilisce la somma di 600 mila euro  come “contributo minimo garantito” per 3 anni (l’assemblea proponeva per un solo anno) al Sindacato.
Contro questa decisione che sancisce la totale mancanza di rispetto per il voto dell’assemblea dei delegati, si sono espressi i consiglieri di amministrazione Luciano Azzolini, Paola D’Amico, Carlo Gariboldi e Chiara Roverotto, mentre si è astenuta Marisa La Penna.

La regia della decisione è, ancora una volta, degli attuali vertici della Fnsi che hanno altresì imposto di recuperare un accordo stipulato 27 anni fa per destinare una parte del contributo delle buste paghe dei giornalisti al fondo di solidarietà, sempre gestito dalla Federazione della stampa. In pratica una parte della trattenuta contrattuale per i servizi sanitari (in totale il  3,6%) finisce subito alla Fnsi (lo 0,1% ) mentre a Casagit va il restante 3,5%. Poi la cassa pagherà altri 600 mila euro alla Fnsi e 1 milione e 146mila euro alle Associazioni regionali di stampa per i servizi svolti.

Serviva un gesto di buona volontà per cercare di raccogliere, almeno in parte e per un arco di tempo limitato, l’indicazione espressa dall’assemblea dei delegati. Assemblea che, di fronte a esigenze economiche giustificate e motivate della Fnsi, non avrebbe certo negato il proprio sostegno. In fondo l’Assemblea dei delegati non ha fatto altro che chiedere di fare sacrifici tutti.

Noi non siamo contro la Federazione della Stampa e neppure contro i contributi economici a suo favore, dato che buona parte delle risorse di Casagit sono garantite dai contratti giornalistici. Abbiamo chiesto alla Fnsi di fare gli stessi i sacrifici come hanno fatto e stanno facendo tutti i giornalisti italiani. Redazioni semideserte per Covid, casse integrazioni, prepensionamenti e licenziamenti come quelli incredibili di questi giorni al Sole 24 Ore.

È successo di tutto in questi anni. Pretendere di vivere con i contributi di Casagit e Inpgi, invece che con le tessere dei giornalisti è una strategia che non porterà lontano.
Luciano Azzolini
Paola D’Amico
Carlo Gariboldi
Chiara Roverotto

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