Ordine: chi vuole andare al voto si dimentica il Covid e i 23 mila votanti in Lombardia

Senza Bavaglio
11 settembre 2020

Noi di Senza Bavaglio siamo per la partecipazione perché partecipare è democrazia. Quindi siccome ci auguriamo che come per miracolo tutti gli aventi diritto partecipino alle elezioni del prossimo Consiglio Nazionale e del Consiglio regionale, ci siamo chiesti come detta elezione possa essere gestita in tempi di Covid.

Gli aventi diritto nella nostra regione sono 23 mila. 23 mila in poche ore si dovrebbero assembrare in un luogo unico per tutta la regione, compilare la scheda scrivendo a mano tutti i nomi, deporla nell’urna.

Ci ha meravigliato dunque che alcune regioni con molti molti meno iscritti paragonino le loro vicende alle nostre. Perché i numeri sono molto molto diversi. Portare al voto millecinquecento elettori che poi non vanno neppure tutti a votare non è certo come portarne 23 mila, anche se non tutti vanno a votare neppure in Lombardia.

Nella disputa tra presidenti regionali insomma si è dimenticato di citare la portata dell’emergenza sanitaria. Sono arrivate direttive su come sanificare i seggi? Non ci risulta. Si è parlato di cercare luoghi particolarmente spaziosi? Non ci risulta. Si è parlato delle garanzie sanitarie per scrutatori e osservatori? La lista potrebbe andare avanti all’infinito. La verità dietro la fretta dell’andare al voto con consiglio nazionale e quelli regionali che hanno lavorato 4 mesi di meno, è che una parte delle correnti ha già fatto alleanze, ha già il quadro delle poltrone come vi abbiamo raccontato dopo l’ultimo consiglio nazionale. Quindi queste correnti hanno fretta di votare. Che magari l’alleanza col vinavil non tiene alla lunga.

Gli attacchi al presidente regionale della Lombardia Galimberti conditi di minacce di cause legali poi non tengono conto della recrudescenza della malattia delle ultime settimane, delle previsioni di ulteriori ammalati con l’arrivo del freddo e non tengono conto del fatto che tantissimi si asterranno per paura del contagio. Ma forse anche questo fa comodo a qualcuno: avere un parterre di signorsì senza tanti rompiscatole per i piedi.

A questo si aggiunge una questione procedurale: non si può votare nelle regioni in cui i Consigli non hanno portato in assemblea il bilancio. E’ una procedura chiara, voluta dalla legge. Anche qui tutti gli iscritti hanno diritto a partecipare all’assemblea. L’assemblea in Lombardia – appunto per la pandemia – non c’è ancora stata e non è stata convocata. In tempo di Covid con i 23 mila lombardi secondo voi dove va convocata? Qualcuno di noi ha suggerito la Stazione Centrale, qualcun altro San Siro!

Quindi ci auguriamo che si pensi a rispettare le procedure, si cerchino di fare le assemblee sul bilancio dappertutto.  Si evitino attacchi strumentali e paragoni assurdi e capziosi tra regioni. E soprattutto si cominci a pensare alle misure sanitarie per garantire a tutti di non finire come note discoteche sarde.

Senza Bavaglio
twitter @sbavaglio

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