Fondo Giornalisti: colpo di mano degli editori che impongono il loro direttore

Dalla Componente Giornalisti CdA del Fondo Complementare
Roma 24 giugno 2020

Duro scontro tra editori e giornalisti al Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani. La parte datoriale ha imposto un proprio componente del Cda, l’attuario Marco Micocci, nel ruolo di nuovo direttore generale del Fondo dei giornalisti, contro il parere compatto della componente della categoria.

Per la designazione di Micocci è stato decisivo il suo stesso voto e poi, nel momento che due candidati si sono fronteggiati con sei voti a testa, il fatto che il presidente Alessandro Serrau – ora espressione degli editori per la turnazione imposta dallo statuto – facesse valere la norma che consente in caso di parità di valutare doppio il proprio voto.

E’ una pagina nera per il  Fondo Complementare che statutariamente impone un equilibrio tra le parti, equilibrio che di fatto ora viene snaturato. Il Fondo rappresenta il ‘tesoretto’ della pensione complementare dei giornalisti, che hanno fatto di tutto per cercare una mediazione alla fine di un processo di selezione, portato avanti con i meccanismi di trasparenza di un bando di gara pubblico, che aveva fatto emergere ottime professionalità già operative in alcune direzioni di altri enti previdenziali.

Si tratta di una scelta che di fatto mette a repentaglio il dialogo tra le parti in un presidio così importante per il welfare dei giornalisti italiani per questo i consiglieri eletti dai giornalisti non abbasseranno la guardia mantenendo il proprio impegno a tutela del futuro dei colleghi.

La Componente Giornalisti del Consiglio di Amministrazione
Fondo Pensione Complementare Giornalisti Italiani

 

 

 

Condividi questo articolo