Radio Popolare: va in onda il primo sciopero dei collaboratori

Senza Bavaglio,
Milano, 4 marzo 2020

Situazione incandescente a Radio Popolare dove l’amministrazione si rifiuta di discutere della paga dei corrispondenti dall’Italia e dall’estero. Il motivo ufficiale, che Senza Bavaglio giudica risibile, è quello dei disagi causati dal coronavirus e il pericolo del contagio.

Ecco la nota che viene letta oggi alla radio: “I corrispondenti dall’italia e dall’estero di Radio Popolare scioperano fino alla mezzanotte di oggi per il riconoscimento del proprio ruolo e l’adeguamento dei compensi, decurtati durante i 5 anni di crisi e mai ripristinati,  compensi che in alcuni casi toccano i 10 euro lordi a pezzo. I corrispondenti ,  tramite il Cdr e il sindacato dei giornalisti, hanno chiesto più volte inutilmente la convocazione di un tavolo di trattativa per discutere queste richieste.  Hanno quindi affidato al cdr un pacchetto di 7 giorni di sciopero. Il cdr autorozzerà eventuali deroghe nel caso di emergenze giornalistiche sul coronavirus o altri eventi non previsti dalle sedi dei corrispondenti.”

Senza Bavaglio è solidale con i colleghi di Radio Popolare e invita il sindacato regionale dei giornalisti di esercitare utta la pressione possibile perché nella storica emttente siano ristabiliti i corretti rapporti sindacali.

S. B.

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