Impugnato il passaggio da Rai a RaiCom del nuovo canale di notizie in lingua inglese

Senza Bavaglio
Roma, 7 maggio 2019

Con un ricorso fatto dal Comitato per l’informazione pubblica, fondato da oltre cento giornalisti risultati idonei alle selezioni Rai 2015 e purtroppo ancora in attesa che sia riconosciuto loro un contratto, è stato impugnato il passaggio da Rai a RaiCom del nuovo canale di notizie in lingua inglese. Si cerca, in questo modo, di contrastare l’affidamento del nuovo canale a una semplice partecipata della Rai, ovvero RaiCom. Il passaggio affrancherebbe il nuovo canale dalle regole fissate per il servizio pubblico, sebbene sia finanziato dai contribuenti, non sarebbe controllato dalla Commissione di Vigilanza, nè obbligato ad assumere per concorso.

Secondo il Comitato, il nuovo canale deve rimanere nella Rai per avere la possibilità, in caso di assunzioni, di attingere al bacino di colleghi che quattro anni fa, nelle selezioni del concorso pubblico, risultarono idonei. Questi colleghi hanno un diritto “che è necessario – scrive il trovi sponda anche nel sindacato interno Rai, in tutte le sue declinazioni, dai Cdr delle varie testate all’Usigrai. Il motivo è perché questo diritto è sancito dalla legge. Infatti il criterio d’idoneità non è più un diritto a scadenza. Lo ha stabilito un articolo di legge inserito nella finanziaria 2018 che è stata approvata nel dicembre 2017.
Ecco cosa dice la norma: Al fine di assicurare il pieno ed efficace svolgimento delle attività funzionali al raggiungimento degli obiettivi istituzionali e societari attribuiti alla società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, nonché di garantire gli equilibri concorrenziali nel mercato radiotelevisivo, non si applicano alla società RAI-Radiotelevisione italiana Spa le norme di contenimento della spesa in materia di gestione, organizzazione, contabilità, finanza, investimenti e disinvestimenti previste dalla legislazione vigente a carico dei soggetti inclusi nell’elenco dell’ISTAT delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196; pertanto la RAI-Radiotelevisione italiana Spa può avviare, in un’ottica virtuosa di risparmio a medio-lungo termine, immissioni in organico di figure al livello retributivo più basso, attingendo in primis al personale idoneo inserito nelle graduatorie 2013 e 2015 di giornalisti professionisti riconosciuti idonei. Restano comunque ferme le disposizioni in materia di tetto retributivo recate dall’articolo 49, commi 1-ter e 1-quater, del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177.
Ai colleghi che hanno superato un concorso di merito deve essere riconosciuto il posto di lavoro che hanno dimostrato di meritare”.

 

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