RAI allo sbando: Sabbah non è giornalista volevano nominarla vicedirettore

AdnKronos
Roma, 8 febbraio 2019

Il Comitato per l’Informazione Pubblica, fondato da oltre 100 giornalisti professionisti risultati idonei alla selezione pubblica fatta dalla Rai nel 2015 per nuove assunzioni, chiede alla Rai il licenziamento di Iman Sabbah e ha inviato una diffida legale alla Rai affinché chiarisca il caso.

Il Comitato “passa in rassegna la sequenza di incarichi, mansioni e ruoli di prestigio – si legge in una nota – che in questi anni la Rai ha attribuito a Iman Sabbah e sottolinea la necessità di valutare ipotesi di reato sull’eventualità che ci sia stato addirittura un esercizio abusivo della professione da parte di Iman Sabbah”.

Il Comitato ricorda la recente proposta “per la nomina a vicedirettore della Testata Rai Parlamento” di Iman Sabbah “senza essere iscritta all’Albo dei giornalisti professionisti, ma semplicemente all’elenco speciale dei giornalisti stranieri. Un fatto grave – scrive il Comitato nella nota – poiché l’iscrizione all’ordine dei giornalisti professionisti è requisito imposto dalla legge, senza deroga alcuna, la cui mancanza non può assolutamente essere superata dall’iscrizione all’elenco speciale dei giornalisti stranieri, riservato a giornalisti stranieri che esercitano la professione in testate estere e non in quelle nazionali. Iman Sabbah, inoltre, risulta anche essere cittadina italiana”.

La diffida legale, firmata dall’avvocato Vincenzo Iacovino, è rivolta e notificata, in forma di esposto, all’Anac, alla Corte dei Conti, al Ministero della Giustizia, agli organi sindacali dei giornalisti (FNSI e Associazione Stampa Romana) e all’Ordine dei giornalisti nazionale e regionale, ed è stata notificata ai vertici Rai e alla Commissione parlamentare di vigilanza Rai. “A ciascuno, secondo le rispettive competenze, si chiede di accertare responsabilità ed eventuali illeciti commessi e di esercitare le azioni necessarie per il ripristino della legalità. Alla Rai si chiede il licenziamento di Iman Sabbah e lo scorrimento della graduatoria dei giornalisti idonei all’assunzione”.

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