ControCorrente in Abruzzo ha distrutto il sindacato: parola dell’ex segretario

Speciale per Senza Bavaglio
Adam Hanzelewicz
Pescara, 14 dicembre 2018

C’era una volta il sindacato. E oggi, forse, non c’è più. Per lo meno quello al quale ci avevano abituati: unico, monolitico, verticistico, autoreferente e autoprotettivo, al di là e al di sopra delle esigenze delle fasce più deboli e sfruttate della categoria. In Abruzzo le distanze le abbiamo prese da tempo, ricorrendo a una prassi in Italia talmente inusitata che fa spavento: le dimissioni.

I colleghi di tutt’Italia quasi certamente non ne hanno saputo nulla, perché la FNSI, ovvero la sua classe dirigente, si è ben guardata dal farlo sapere da un anno a questa parte. Zero. Neanche una parola sul sito di servizio (a chi?), per informare che sette componenti su nove del direttivo del Sindacato Giornalisti Abruzzesi (SGA) si erano dimessi e con essi, per solidarietà e condivisione, anche due consiglieri nazionali FNSI (per undici mesi, neppure sostituiti).

Strano davvero, per un sindacato che sbandiera impegno e trasparenza, si batte persino per i giornalisti turchi, ma poi censura una notizia su quelli italiani. Forse per soffocare sul nascere qualche domanda, su dimissioni di massa con presa di distanze da una politica sindacale e da una gestione dei ruoli incomprensibile?

E’ ben difficile riconoscersi nell’indirizzo di un sindacato federale che si ritiene al di sopra del patto federale e pensa che possa operare sul territorio bypassando l’associazione di categoria, organizzando eventi e scavalcando la segreteria, magari confidando nella bonomia di qualche personaggio vicino a Roma che si pone come referente esclusivo, perché più prossimo al manovratore e benevolente invece che critico.

E’ ben difficile riconoscersi nella politica di un sindacato federale che pretende di dettare le linee di indirizzo politico e di azione scegliendo da Roma quali casi sono “meritevoli” di tutela e quali no, tanto da aver rifiutato di appoggiare, contrariamente a quanto fatto dal SGA, la vertenza di una giornalista licenziata per questioni extralavorative, e guarda caso in due gradi di giudizio reintegrata dal giudice del lavoro.

Patetico, infine, il tentativo di appropriarsi del risultato: mentre le precedenti note SGA sul caso sono state ovviamente ignorate, quello sull’ulteriore vittoria processuale a firma dell’attuale segretario (del tutto assente nella vicenda) ha trovato tronfio spazio sul sito FNSI.

E’ ben difficile riconoscersi nella politica di un sindacato federale che ha abbandonato il SGA nella difficilissima opera di risanamento dei conti, a fronte di atteggiamenti provocatori, come quello del fiduciario Casagit che sulla base di fantasiose millanterie aveva chiesto di sospendere l’erogazione del contributo, tant’è che il suo appello non è stato neppure considerato dalla Casagit e quanto da lui sostenuto è stato puntualmente sbugiardato dalla precedente fiduciaria e persino dal fiduciario INPGI.

E’ ben difficile riconoscersi nella politica di un sindacato federale che si mette di traverso sulla politica sindacale in Abruzzo, prestando ascolto a personaggi che guarda caso oggi sono incensati dalla segreteria nazionale, e fedeli a se stessi non perdono occasione per spargere veleno e maldicenze, persino calunniose, sulla precedente gestione che pure ha consegnato loro i bilanci in ordine e pure in attivo. Guarda caso spesso si tratta delle stesse persone che brillavano per assenza ai direttivi o per il pervicace ostruzionismo sulle iniziative di risanamento.

E’ ben difficile riconoscersi nella politica di un sindacato federale al quale da gennaio ad agosto sono state notificate ben tre pec e una diffida con raccomanda A/R per conoscere il contenuto dei verbali di giunta e di consulta FNSI sulle vicende del SGA e rimaste sistematicamente senza risposta. C’è forse qualcosa che i colleghi non devono sapere?

E’ ben difficile riconoscersi nella politica di un sindacato federale silente sulle decisioni di un collegio di probiviri viziato nella composizione dalla presenza di una candidata alle elezioni per il rinnovo del direttivo, che ha riammesso nelle liste colleghi morosi da un triennio e quindi depennati a norma di statuto; il tutto dopo una sanatoria con l’invio di oltre 70 mail, che prevedeva di togliere una annualità non pagata alla quale hanno aderito cinque colleghi. Forse il bacino elettorale si costruisce controcorrente con gli sconti-sanatoria da supermercato?

Forse non è un caso che il segretario SGA sia un componente di giunta e consigliere nazionale FNSI, già componente Usig-Rai, giunto penultimo nella sua lista e nominato alla guida del SGA e ora nuovamente candidato consigliere FNSI, molto attivo in questi giorni nella campagna elettorale (abbiamo chiesto di conoscere se in permesso sindacale e se con nota di rimborso spese a carico del SGA). Sull’operato della sua segreteria pendono ben quattro ricorsi ai probiviri.

Potremmo continuare sino a stancarvi, ma il senso della lettera è che è davvero difficile, se non impossibile, assistere a questa deriva sindacale, senza far nulla per impedirlo. E conoscere come stanno certe cose può essere utile a tanti colleghi per non poter dire un giorno “io non ne sapevo nulla”. Noi abbiamo già fatto una scelta di dignità contro questa gestione controcorrente e questo modo di fare.

Adam Hanzelewicz
Ex segretario Sindacato Giornalisti Abruzzesi

Non lasciare il tuo futuro in mano ai dirigenti della FNSI. A Roma vota la lista Informazione@futuro appoggiata da Senza Bavaglio

Per le elezioni del sindacato dei giornalisti Senza Bavaglio a Roma presenta alcuni candidati nelle liste di informazione@futuro guidate del segretario uscente di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo.

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https://www.senzabavaglio.info/2018/12/04/ecco-le-liste-di-informazionefuturo-che-senza-bavaglio-vi-invita-a-votare-a-roma/

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