Salvini e la Carta di Treviso: “Lascia in pace il bambino con la maglia rossa”

Speciale per Senza Bavaglio
Luca Colantoni
Roma,
Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha partecipato al nuovo format di Rai 3 dal titolo “Alla Lavagna”. Sarebbe potuta finire lì con due risate sul fatto che il Vice Premier non ricordava che la canzone “Cicale” fosse cantata da Heather Parisi, invece no. Nell’era del “social a oltranza”, dell’ossessione, assolutamente bipartisan, di attaccare sempre, comunque e con ogni mezzo, non sta passando giorno che venga riproposta la foto di gruppo con quella classe dove spicca, tra gli altri, quel bambino con una maglietta rossa e l’espressione corrucciata, meno convinta degli altri di far festa insieme al Ministro.
E ogni giorno le attenzioni, che facilmente scadono in strumentalizzazioni, sono su di lui, sul suo “prendere le distanze” da Salvini, sul suo colore di maglia, addirittura c’è chi lo indica come la “mascotte” del nuovo Partito Democratico, una foto usata come emblema di chissà quale “presa di posizione” nel confronti dell’attuale Governo.

Tutto questo mentre magari quel bambino aveva altri pensieri per la testa, magari aveva preso poco prima una ramanzina perché non aveva fatto i compiti per esempio. Giova ricordare a tutti, specialmente i colleghi giornalisti, che esiste un documento, sottoscritto da tutti noi, che si chiama: Carta di Treviso che da una parte, citando testualmente, salvaguarda il diritto di cronaca, dall’altra pone l’accento sulla responsabilità che tutti i mezzi d’informazione hanno nella costruzione di una società che rispetti appieno l’immagine di bambini e adolescenti.
Alla base della Carta c’è il principio di difendere l’identità, la personalità e i diritti dei minorenni vittime o colpevoli di reati (e questo assolutamente non è il caso in questione, ma la Carta lo contempla), o comunque coinvolti in situazioni che potrebbero comprometterne l’armonioso sviluppo psichico. Insomma, ma che volete che ne sappia un bambino delle beghe politiche del nostro Paese? Eppure, visto che Internet non nasconde nulla, ci si è trovato in mezzo e anche quando crescerà, facendo una ricerca su un qualsiasi motore di ricerca usciranno fuori, di nuovo questa foto, gli articoli, i post sui social, le prese in giro e chi più ne ha, più ne metta. Anche basta. Perché non sarà certo quell’anima innocente a ricompattare un partito, né tantomeno a guidare l’opposizione. Mettiamoci un punto su questa foto: Lasciamo in pace e lasciamo crescere il “Bambino con la maglietta rossa”.
Luca Colantoni
Senza Bavaglio
Candidato nelle liste di informazione@futuro per i delegati al Cogresso di Stampa Romana

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